L’uomo è responsabile dell’ondata di caldo record di fine luglio: analisi e proiezioni future
Tra soli 20 anni ondate di calore simili saranno 4 volte più probabili e addirittura più intense
Uno studio autorevole del World Weather Attribution (vi invito a informarvi su cosa sia e cosa fa) ha evidenziato come il cambiamento climatico di origine antropico ha aumentato in maniera significativa l’intensità dell’ondata di caldo record che ha colpito l’Europa a fine luglio. Non che ce ne fosse bisogno – almeno per me – ma purtroppo per qualcuno ancora si. Gli scienziati del WWA hanno anche studiato il ruolo del cambiamento climatico sulla probabilità di insorgenza di tali eventi estremi.
Ecco a voi i risultati:
- antropizzazione
- in un clima non alterato dall’uomo, questa ondata di caldo sarebbe stata altamente improbabile con un tempo di ritorno di circa 1000 anni. Il cambiamento climatico ha quindi aumentato di un fattore 10 la sua probabilità di insorgenza.
- sempre in un clima non modificato dai gas serra, l’episodio sarebbe stato di 1,5-3 °C meno intenso.
C’è di più. Le proiezioni sul futuro prossimo indicano che nel 2040 (quindi tra 20 anni non a fine secolo) una tale ondata di calore diventerà 4 volte più probabile e che la sua intensità potrebbe ulteriormente aumentare di circa +1,2 ° C!
Ma tanto lo so, ci sarà qualcuno che metterà in dubbio l’attendibilità dello studio o che scriverà che in Russia in questi giorni fa freddo. Bene allora voglio concludere mostrandovi un grafico elaborato da Meteo France.
Ecco cosa dice: a partire dal 1985 in Francia i record di caldo (linea rossa) sono sistematicamente più numerosi dei record di freddo (linea blu); prima si eguagliavano! Ma c’è di più, in molti anni nessun record di freddo è stato registrato come ad esempio, almeno per ora, nel 2019. Ma mi chiedo: se la serie storica dei dati si allunga e il clima resta in equilibrio, non dovrebbe essere più difficile battere dei record? Ma ovviamente non è questo il caso!