Il Parlamento Ue ha appena dichiarato l’emergenza climatica per l’Europa. Si tratta di un gesto simbolico ma molto importante perché riconosce la gravità degli effetti del riscaldamento globale e sprona la Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, a garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano pienamente in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi.
Il testo è stato approvato con 429 voti a favore, 225 contrari e 19 astensioni. Si tratta di una mossa che apre il dialogo alla ormai prossima COP25, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid.
MEPs vote today on two resolutions calling for more ambitious climate goals in the EU. Here's what is at stake ⬇ pic.twitter.com/mpCLHYGHab
— European Parliament (@Europarl_EN) November 28, 2019
La risoluzione chiede all’Europa di tagliare le emissioni del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Con le politiche attuali, infatti, la Terra si riscalderà di 3 gradi entro il 2100. Le ricadute di questa possibilità, ormai non più così remota, potrebbero essere catastrofiche con il rischio di estinzioni di massa e alterazioni planetarie profonde.
Le concentrazioni di anidride carbonica hanno raggiunto un nuovo record nel 2018. Il principale gas responsabile dell’effetto serra, ha raggiunto una concentrazione di 407,8 parti per milione (ppm), superando i livelli raggiunti nell’anno precedente (405,5 ppm). Per rispettare il tetto massimo degli 1,5°C, le emissioni di CO2 dovrebbero crollare del 7,6% ogni anno.
Ursula von del Leyen ha già dichiarato che entro i primi 100 giorni metterà sul tavolo una nuova agenda verde, un Green New Deal Europeo che punta alla neutralità climatica entro il 2050. Tra le proposte sul tavolo la carbon tax, investimenti su business sostenibili, riduzione dell’inquinamento e protezione dell’ambiente.