Allarme smog, ancora stop dei veicoli inquinanti: non mancano polemiche
I livelli di PM10 continuano a essere oltre la soglia limite in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana
Lo smog continua a rappresentare un allarme in molte zone del Nord Italia. Le condizioni meteo stabili, senza vento e pioggia, hanno favorito l’accumulo degli inquinanti e dunque il livello delle polveri sottili è continuato ad aumentare. In generale è da inizio anno che la situazione smog preoccupa.
Smog, Val Padana in ostaggio delle polveri sottili: i dati
Anche oggi sarà una giornata all’insegna dell’inquinamento. In Lombardia i valori di Pm10 superano la soglia limite di 50µg/m³ a Milano, Lodi, Cremona, Brescia, Busto Arsizio, Pavia e Crema. Lo smog preoccupa anche in Piemonte, dove i livelli di polveri sottili nell’aria risultano oltre la soglia limite a Torino e Novara. Anche in Veneto i valori di Pm10 superano la soglia compresa tra 50 a 80 µg/m3 a Padova, Rovigo, Verona e Treviso.
Smog allarmante anche in molti comuni di Firenze, Pistoia e Lucca nonché in Emilia Romagna, in particolare nella zona di Ferrara, Piacenza, Parma e Ravenna.
Blocco della circolazione e controversie
L’inquinamento ha ovviamente portato diverse città a proclamare il blocco della circolazione dei veicoli inquinanti. Limitazioni al traffico si hanno in Toscana, dove sono in tutto diciotto le città, grandi e meno grandi, che hanno posto il blocco ai veicoli inquinanti. In Veneto blocco della circolazione in dieci centri. Stop veicoli inquinanti anche in Lombardia e anche a Roma.
La controversia più grande si ha a Torino, dove oggi i diesel Euro 4 e 5 e i benzina Euro 1 potranno tornare a circolare liberamente perché nel bel mezzo del picco di polveri sottili i mezzi pubblici si fermano. Le rappresentanze dei lavoratori, infatti, hanno atteso proprio questi giorni per proclamare due scioperi aziendali che coinvolgeranno Ca.Nova e Sadem e che potrebbero interessare anche le linee urbane, suburbane ed extraurbane. Una situazione che fa storcere il naso per la tempistica e la cattiva gestione dell’emergenza.