Spreco alimentare: le famiglie italiane più virtuose degli anni scorsi
Secondo un recente sondaggio, lo spreco di cibo nel 2020 risulta ridotto di un quarto rispetto all'anno precedente
Un primato, tenuto conto i risultati archiviati nell’ultimo decennio. Lo spreco di cibo da parte degli italiani risulta in calo di un quarto rispetto al 2019. Parliamo di un risparmio di un miliardo e mezzo di euro nell’anno in corso. È la prima volta che si registra un simile dato negli ultimi dieci anni. Il dato è stato diffuso durante la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, tenutasi il 5 febbraio scorso e promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri: quest’anno la ricorrenza (istituita ufficialmente il 5 febbraio 2014) è stata dedicata agli sprechi per la salute dell’ambiente e dell’uomo. In occasione dell’edizione 2020 è stato presentato il Rapporto Waste Watcher 2020 di Last Minute Market/Swg. In base ai dati ufficiali, il costo settimanale medio a famiglia si attesta sui 4,91 euro per un totale di 6,5 miliardi euro circa. Un dato, come si diceva, davvero incoraggiante, se si pensa che nel 2019 la stima era di 7 euro per un totale di quasi 8 miliardi: parliamo di 600 grammi di spreco alimentare. Gettare cibo, d’altra parte, ha costi ambientali ed economici, sia diretti che indiretti, alquanto elevati. “Le imprese agricole, con il loro impegno, svolgono un ruolo centrale nella riduzione degli sprechi durante la fase di produzione e– sottolinea Cia-Agricoltori Italiani- confermano ogni giorno il loro contributo attivo all’obiettivo ambizioso, fissato dalla legge nazionale anti-spreco 166/2016, di recuperare un milione di tonnellate di cibo l’anno e donarle a chi ne ha bisogno. Più in generale il problema degli sprechi coinvolge tutti gli anelli della filiera alimentare, inclusi i consumatori che però sono sempre più consapevoli. Per la prima volta dopo dieci anni nelle case degli italiani, si butta meno cibo e quasi 7 italiani su 10 (il 66%) sono finalmente coscienti della connessione fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo. È un dato che vede scendere il costo dello spreco settimanale medio per nucleo familiare a 4,9 euro, per un totale di oltre 10 miliardi se si includono gli scarti di produzione e distribuzione, rispetto ai 6,6 euro registrati nel corso del 2019, pari a circa 8,4 miliardi complessivi. Nonostante ciò, l’Italia resta al 13simo posto in Europa per quantità di cibo edibile che si perde lungo la filiera agroalimentare. Per questo è fondamentale recuperare efficienza nell’utilizzo delle risorse e dare nuovo impulso all’importante legge nazionale contro lo spreco alimentare“.