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L’energia europea è sempre più verde

Con l’aggiungersi di EDF Energy, le sei più grandi compagnie europee produttrici di energia elettrica si sono impegnate a rispettare gli Accordi di Parigi

L’energia europea diventa sempre più verde: un’altra delle sei più grandi multi-utility e utility dell’energia elettrica europee in termini di capitalizzazione di mercato si è impegnata a rispettare l’Accordo di Parigi. Si tratta della francese EDF Energy, la più grande produttrice di energia elettrica rinnovabile in Europa: si è unita all’Italiana Enel, la spagnola Iberdrola, la francese ENGIE, la danese Ørsted e l’inglese UK National Grid. Le prime 5 hanno già fissato uno science-based target, mentre EDF Energy e UK National Grid si sono impegnate a stabilirne uno. Per science-based target si intende un obiettivo di riduzione – quanto e con che velocità – delle proprie emissioni di gas climalteranti: tale obiettivo deve essere costruito con l’aiuto della scienza del clima in maniera tale da essere sufficiente al mantenimento del riscaldamento globale ben sotto i 2°C a fine secolo (cioè l’Accordo di Parigi).

Le aziende nominate hanno già messo in atto misure drastiche di riduzione delle proprie emissioni, addirittura superando gli obiettivi fissati: National Grid ha superato il target di riduzione delle sue emissioni di gas serra per il 2020 di ben il 45%, riducendole del 68% rispetto al 1990. Ørsted invece è responsabile di più della metà della riduzione della CO2 totale emessa dalla Danimarca dal 2006.

I target che queste aziende si sono poste e gli importanti obiettivi raggiunti sono incentivati dal costo sempre minore dell’energia rinnovabile, dalle pressioni da parte della società civile e dalla domanda di energia rinnovabile da parte delle aziende operanti in settori diversi da quello dell’energia. Ad esempio, Ingka Group (IKEA), BMW, Apple e Accenture, insieme ad altre 222 delle più grandi compagnie al mondo, si sono impegnate ad utilizzare energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Si tratta di una scelta vincente: queste 226 società hanno ottenuto infatti risultati finanziari (nello specifico il margine di profitto netto e il margine EBIT – Earnings Before Interests and Taxes) migliori delle analoghe, con differenze anche del 7.7%.

Elisa Terenghi

Nata a Monza nel 1994, mi sono laureata in Fisica del Sistema Terra presso l’Università di Bologna nel marzo 2019, conseguendo anche l’Attestato di formazione di base di Meteorologo del WMO. Durante la tesi magistrale e un successivo periodo come ricercatrice, mi sono dedicata all’analisi dei meccanismi di fusione dei ghiacciai groenlandesi che interagiscono con l’oceano alla testa dei fiordi. Sono poi approdata a Meteo Expert, dove ho l’occasione di approfondire il rapporto fra il cambiamento climatico e la società, occupandomi di rischio climatico per le aziende.

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