Coronavirus, drastiche limitazioni agli spostamenti in Lombardia: netto miglioramento della qualità dell’aria
In Lombardia diminuisce il traffico e calano le emissioni di inquinanti: i livelli di PM10 tornano sotto la soglia limite
Forse l’unico effetto positivo del coronavirus lo possiamo ritrovare nei livelli di inquinamento atmosferico. Le misure di limitazione degli spostamenti e la chiusura di scuole, centri di aggregazione e molti luoghi di lavoro, messi in atto nei giorni scorsi hanno determinato una diminuzione netta del traffico e, di conseguenza, un drastico abbassamento delle concentrazioni di PM10 nell’aria. Tutto ciò vale soprattutto per la Lombardia. In questa regione, nei giorni caratterizzati da tempo stabile, a causa del traffico stradale, delle emissioni delle industrie nonché di quelle degli impianti di riscaldamento domestico, i livelli di smog sono solitamente di molto superiori alla soglia limite fissata per legge (concentrazione di PM10 pari a 50 microgrammi al metrocubo).
Nei giorni scorsi, le rigide limitazioni imposte agli spostamenti hanno determinato una diminuzione del traffico nei maggiori centri lombardi e, di conseguenza, una diminuzione dello smog. In particolare, in base ai dati forniti dall’Arpa, nella giornata di ieri (sabato 7 marzo), in Lombardia si sono registrate le seguenti concentrazioni di PM10: 34 µg/m³ a Mantova, 32 µg/m³ a Milano, 31 µg/m³ a Pavia, 27 µg/m³ a Rezzato, 14 µg/m³ a Cantù.
Nei prossimi giorni, sia grazie all’arrivo di una nuova perturbazione (la n. 3 di marzo, che domani scivolerà sulle nostre regioni), sia a causa delle ulteriori restrizioni decise dal Governo a causa del coronavirus (divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia, oltre che da altre 14 province italiane) si prevede un ulteriore miglioramento della qualità dell’aria.