Festa della Donna: vendite di mimose a picco a causa dei cambiamenti climatici
A peggiorare la situazione, il dratico cambiamento di abitudini dei consumatori a causa del coronavirus
Caldo più coronavirus. Un binomio letale per i florovivaisti italiani, che stanno registrando perdite mai avute in precedenza. In particolare, la Festa della Donna, che si tiene oggi (domenica 8 marzo), sta trascorrendo all’insegna di un numero di mimose di gran lunga inferiore a quello degli anni precedenti. Già nei giorni scorsi, infatti, si stimava quasi un terzo del fatturato complessivo: non resta che attendere i dati a fine giornata. Un dato allarmante e piuttosto incisivo, se si pensa che soltanto nel 2019 il volume di affari legato alla Festa della Donna per i florovivaisti italiani si attestava sui 15 milioni di euro.
La causa, nel caso di questo anomalo e drammatico 8 marzo 2020, è duplice: da un lato, l’effetto più che deterrente sui consumi determinato dal diffondersi del coronavirus, dall’altro i cambiamenti climatici che, portando a temperature ben superiori alla norma, sconvolgono i tempi di fioritura delle piante. Restando sul primo punto, a causa del diffondersi del coronavirus e della relativa paura, la grande distribuzione sta segnalando una riduzione di oltre il 50% nei consumi a causa del brusco mutamente nelle abitudini degli italiani. Focalizzandoci sul secondo punto, invece, i florovivaisti italiani registrano un calo del 35% nelle vendite a causa della fioritura precoce delle mimose dovuta ai cambiamenti climatici: ne consegue un aumento del prezzo al dettaglio e, di conseguenza, minori acquisti. I rametti, fioriti già a metà gennaio (con un mese di anticipo, dunque) per poter arrivare fino a questo 8 marzo necessitavano di frigoconservazione. Se prima un singolo rametto costava in media 5 euro, adesso ne costa 8.
Le coltivazioni di mimosa in Italia si estendono su una superficie di quasi 200 ettari di terreno: producono circa 30mila quintali e 150 milioni di steli. Il maggior produttore attualmente è il Ponente ligure (Savona e Imperia) con circa 1500 aziende attive. La produzione di mimose rappresenta circa il 5% della produzione di fiori in Italia: nella stagione primaverile, la vendita di mimose consente di trainare con effetti alquanto positivi i commerci floreali, oltre a rappresentare un’importante voce nell’export. Si può ben comprendere come la situazione attuale dipinga un quadro oltremodo allarmante.