Coldiretti: a causa dell’emergenza coronavirus, danni inestimabili alla floricoltura italiana
Interi carichi di fiori italiani bloccati alle frontiere e messi in assurde quarantene. Risultato: fiori distrutti
“Il fiore è il simbolo della resilienza e della nostra voglia di non farci sopraffare dalla paura”. Coldiretti lo afferma forte e chiaro, in un momento che vede il nostro Paese messo all’angolo dal punto di vista economico a livello internazionale. La paura per il contagio da coronavirus sta devastando anche settori che, ad un esame razionale della situazione, dovrebbero risultare indenni. La floricoltura è uno di questi. Eppure, come denuncia Coldiretti, con motivazioni del tutto pretestuose e fuorvianti, interi carichi di fiori italiani vengono bloccati alle frontiere e messi in assurde quarantene, andando poi distrutti nel giro di pochi giorni, a causa della loro estrema deperibilità. Frontiere serrate, ad esempio, al confine tra Italia e Francia.Un danno enorme per le nostre aziende. Basti pensare a quanto accaduto ieri, Festa della Donna: vendita di mimose a picco.
“Il coronavirus– si legge nel comunicato stampa di Coldiretti- non si trasmette, infatti, con le piante, e non c’è dunque alcun rischio nella loro immissione sul mercato”. Come se il blocco alle frontiere non bastasse, arrivano poi le disdette, del tutto prive di senso, nei confronti di ordini commerciali fatti nei mesi scorsi. “Altrettanto ingiustificate– sottolinea sempre Coldiretti- sono le disdette giunte in queste settimane da diversi importatori esteri, anch’essa con la scusa del Coronavirus. A rischio c’è il futuro di un settore chiave del Made in Italy agroalimentare”. L’associazione che rappresenta e assiste il comparto agricolo italiano sottolinea che il valore della produzione italiana di fiori e piante è stimato in 2,57 miliardi di euro, in crescita (+1%) per il secondo anno consecutivo, mentre le esportazioni hanno raggiunto la quota da record storico di 884 milioni di euro (+7,6%).
“Ma il problema riguarda un po’ tutti i settori e, all’atteggiamento inqualificabile di alcuni Paesi, si aggiunge ormai anche il problema degli autotrasportatori stranieri che non vogliono entrare in Italia per paura del virus e per timore di restare bloccati sul territorio nazionale dalle misure anti Covid-19 adottate nei rispettivi Paesi”. Se il fronte internazionale svela un quadro drammatico, Coldiretti si affida alla grande risorsa rappresentata dal territorio nazionale. “A livello interno– dicono- resiste la tradizione di regalare omaggi floreali. Tra gli oltre 6 italiani su 10 che hanno deciso di fare un dono a mogli, mamme, amiche e colleghe, il 73% ha scelto le mimose, secondo il sondaggio on line di Coldiretti, mentre un altro 11% si è indirizzato su altre varietà di fiori. Un ulteriore 15% ha preferito dolci, cioccolatini e altri regali”. Non va dimenticato, tuttavia, che il coronavirus non è l’unica causa di crisi della floricoltura. Ad aggravare il problema ci sono anche i cambiamenti climatici: le temperature elevate registrate nelle scorse settimane hanno determinato una fioritura anticipata di molte piante, con la conseguente perdita successiva di circa un terzo dei rametti: il tutto con aumento dei costi necessari a garantirne la conservazione.
L’emergenza coronavirus resta comunque la più allarmante. Per questo Coldiretti ha indetto la campagna “Un fiore tricolore per sconfiggere la paura”. L’iniziativa, partita da Viareggio, vuole sostenere il settore del florovivaismo dopo il pesantissimo stop delle vendite in seguito all’emergenza sanitaria. “Un fiore vince la paura e porta felicità nelle case e nelle nostre vite- conclude Coldiretti-. Adorniamo i nostri balconi, le nostre finestre e diamo un segnale positivo al mondo. Il fiore è il simbolo della resilienza e della nostra voglia di non farci sopraffare dalla paura“.