Coronavirus e lockdown, drastico calo di biossido di azoto in Europa: i dati
L'ultima analisi del satellite Copernicus Sentinel-5P rivela un calo significativo dell'inquinamento soprattutto a Parigi
La qualità dell’aria in Europa continua a beneficiare del lockdown in vigore per l’emergenza Coronavirus. La quantità di biossido di azoto (NO2) presente nell’aria è notevolmente diminuita grazie alla riduzione delle emissioni di centrali elettriche, mezzi di trasporto e altri impianti industriali. Le concentrazioni di biossido di azoto nella nostra atmosfera variano di giorno in giorno a causa delle fluttuazioni delle emissioni ma anche delle variazioni delle condizioni meteorologiche.
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Gli scienziati del Royal Netherlands Meteorological Institute (KNMI) stanno continuamente monitorando l’inquinamento atmosferico in Europa utilizzando i dati del satellite Copernicus Sentinel-5P. L’ultima analisi prende in considerazione i livelli di biossido di azoto nel periodo che va dal 13 marzo al 13 aprile 2020 per poi fare il paragone con le concentrazioni medie di marzo-aprile 2019.
Calo dell’inquinamento a Madrid, Milano e Roma: drastica riduzione a Parigi
I dati raccolti da Copernicus evidenziano un importantissimo calo dell’inquinamento a Madrid, Milano e Roma: la capitale spagnola mostra una riduzione del 48%; Milano e Roma rispettivamente del 47 e 49%. Un calo drastico e significativo si registra a Parigi che segna infatti un -54%.
Further analyses of @CopernicusEU #Sentinel5P data made by @KNMI show that NO2 concentrations remain low as Europeans stay at home: #Madrid, #Milan and #Rome saw decreases of around 45%, while #Paris saw a dramatic drop of 54%.
More: https://t.co/qiQjKFwv0J#COVID19 #Quarantine pic.twitter.com/YkfQn9IUxI— ESA Earth Observation (@ESA_EO) April 16, 2020
Henk Eskes, del Royal Neherlands Meteorological Institute (KNMI), spiega che «esistono notevoli variazioni del tempo in ogni paese che creano un grande impatto sulla dispersione del biossido di azoto. La media dei dati per periodi di tempo più lunghi ci consente di vedere cambiamenti più chiari nelle concentrazioni dovuti all’attività umana. Per questo motivo, le mappe mostrano concentrazioni su un periodo mensile e sono fornite con un’incertezza del 15% che riflette la variabilità meteorologica non rilevata nelle medie mensili utilizzate».
Lockdown e qualità dell’aria: maggior variazione nel nord Europa
Il lockdown per l’emergenza Coronavirus in Europa avrà tempi differenti. Proprio per questo il team KNMI continuerà nel corso delle prossime settimane a monitorare i dati, soprattutto per quanto riguarda i Paesi del nord Europa. In questi ultimi, infatti, si può osservare una maggiore variabilità dei dati dovuta alle mutevoli condizioni meteorologiche.