Europa, il 2019 si conferma essere l’anno più caldo mai registrato

Il 2019 è stato l’anno più caldo per l’Europa. Lo ha confermato l’ultimo rapporto di ECMWF-Copernicus diramato ieri, in occasione della Giornata della Terra e in concomitanza con la pubblicazione del rapporto della WMO sullo stato del clima globale.

Negli ultimi 4 decenni la tendenza del lungo periodo mostra evidenti segnali di un riscaldamento. Undici dei dodici anni più caldi di sempre per il nostro continente si sono verificati dopo il 2000. Le temperature medie superficiali dell’anno scorso sono risultate essere sopra la media su tutto il continente europeo. L’unica zona in cui le temperature sono rimaste complessivamente nella media è stata il nord della Scandinavia.

L’anno scorso ci sono state tre fasi principali caratterizzate da un caldo anomalo, con temperature record: si tratta dei mesi di febbraio, giugno e luglio. In particolare, nell’estate del 2019 molte zone d’Europa hanno registrato temperature anche 3 o 4 gradi più alte della norma. Impossibile dimenticare le ondate di caldo record che hanno investito gran parte del continente tra giugno e luglio. In Francia a fine giugno il termometro ha sfiorato addirittura i 46 gradi, una temperatura mai raggiunta prima. Ma il caldo di luglio ha raggiunto anche la Scandinavia, dove sono caduti molti record storici.

Al caldo anomalo si è aggiunto il fattore siccità: la mancanza di piogge significative nel trimestre estivo si è fatta sentire sullo stato della vegetazione. Le piogge di fine anno, però, hanno compensato la situazione, portando il bilancio annuale delle precipitazioni intorno alla norma un po’ in tutta Europa.