Rinnovabili in crescita, ma l’Italia rallenta: il rapporto di EY
L'Italia perde due posizioni tra i Paesi in classifica per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili. Il rapporto di EY
Mentre nonostante la brusca frenata imposta dall’emergenza Coronavirus il settore delle energie rinnovabili è in rapida ripresa a livello globale, in Italia ha registrato un rallentamento. Lo conferma la 55esima edizione del report RECAI (Renewable Energy Country Attractiveness Index), pubblicato da EY.
Considerando il potenziale impatto della pandemia, il report evidenzia come l’attenzione ai cambiamenti climatici e ai criteri Esg (Environmental, social and governance) abbia un ruolo sempre più rilevante nella creazione di valore.
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A spingere in direzione della sostenibilità sono gli investitori, che dalle aziende non si aspettano solo performance finanziarie ma anche un contributo concreto alla società. Eppure, l’Italia sembra rallentare secondo il rapporto di EY, che classifica 40 Paesi in base all’attrattività di investimenti e alle opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. Dal Renewable Energy Country Attractiveness Index emerge infatti che il Bel Paese è passato dal 17esimo al 19esimo posto, perdendo due posizioni rispetto a sei mesi fa.
Le previsioni, però, sembrano ottimistiche. Come ha sottolineato Giacomo Chiavari, Italy Energy Leader di EY, «i criteri Esg e la sostenibilità, ambientale e non solo, sono i driver fondamentali a supporto degli investimenti in energie rinnovabili. Il raggiungimento della grid parity nel recente passato ha dato una forte spinta agli investimenti, anche di grandi dimensioni, nel nostro Paese grazie al fatto che si è aperto un nuovo mercato di sbocco: accordi di ritiro dell’energia (Ppa) da privati o utility interessati all’approvvigionamento di energia verde».
Tra le performance degli altri Paesi, spiccano quelle degli Stati Uniti, che sono tornati in vetta alla classifica per la prima volta dal 2016.