Giugno 2020 è stato tra i più piovosi di sempre
Il mese di giugno del 2020 si colloca al quarto posto tra quelli in cui sono state registrate le anomalie maggiori in termini di pioggia
Come già si poteva intuire, i dati che abbiamo a disposizione con la fine del mese confermano che il giugno 2020 è stato piuttosto piovoso in gran parte del Paese.
A livello nazionale ha piovuto il 54% in più della norma, ma con una distribuzione non uniforme. I maggiori accumuli si sono avuti al Nord con valori spesso oltre i 180 mm: in queste regioni l’anomalia è stata di +60%. Al Centro il dato complessivo non è stato particolarmente ampio (+9%) poiché in molte zone le precipitazioni sono state vicine alla media o inferiori; tuttavia, in questo settore spiccano gli accumuli osservati in alta Toscana, in particolare i 124 mm rilevati a Pisa che, superando i 118 mm del 1991, rappresentano per questa stazione il dato più elevato degli ultimi 40 anni.
Al Sud e alle Isole spettano le anomalie più ampie rispetto ai valori di riferimento; in questo settore complessivamente ha piovuto il 114% in più rispetto alla norma, ossia più del doppio. Notevoli gli accumuli osservati il giorno 5, che hanno contribuito a determinare un nuovo record mensile a Marina di Ginosa con 102 mm che supera di gran lunga il precedente primato di 68 mm del 1989 e rappresenta un quantitativo sei volte superiore al valore medio di questa località.
Tornando al dato nazionale, sicuramente in controtendenza rispetto al declino pluviometrico degli ultimi decenni, è notevole osservare che si tratta del 4° valore più elevato degli ultimi 60 anni, e per trovare un mese di giugno più piovoso di questo occorre risalire al 1997.
La siccità degli ultimi mesi si fa comunque sentire
Le piogge arrivate nel mese di giugno riducono naturalmente l’anomalia negativa calcolata dal gennaio 2020, ma non la azzerano: ora, a metà anno, siamo a un -19% per quanto riguarda la pioggia che ha raggiunto l’Italia. All’appello mancano ancora 17 miliardi di metri cubi di acqua.
Giugno 2020 in controtendenza anche per quanto riguarda le temperature, lievemente al di sotto della media
Per quanto riguarda le temperature, giugno è il primo mese dell’anno a evidenziare una battuta d’arresto con un dato complessivo lievemente sotto la media (-0.1°C di anomalia) dovuto a valori nella media o poco sotto osservati in gran parte delle regioni, eccetto in Sardegna dove l’anomalia è stata leggermente positiva (+0.2°C).
Questo risultato è stato determinato dalle particolari condizioni del tempo ostinatamente instabile, perturbato e generalmente fresco durante le prime due decadi del mese in combinazione con il balzo verso un clima più tipicamente estivo con temperature sopra la norma proprio dopo il solstizio d’estate. Gli effetti di questi sbalzi termici si sono fatti sentire soprattutto sulle temperature massime, che in effetti presentano le anomalie più vistose: si è passati da uno scarto medio di -1.3 °C nei primi 20 giorni, con una punta di -1.8°C al Nord-Ovest, a uno scarto medio di +1.7°C nell’ultima decade, con un picco di +2.4°C sulle regioni centrali.
Da metà degli anni ’90 solo una volta la temperatura media di giugno è scesa sotto la norma, così quello di quest’anno si configura come il secondo evento negli ultimi 25 anni. Anche sul fronte delle temperature il dato di giugno non fa altro che attenuare leggermente la forte anomalia positiva osservata da inizio anno che, scendendo al valore comunque notevole di +1°C, si porta al 6° posto fra quelle più elevate della serie storica.