Ghiacci

Ghiacci groenlandesi sempre più in sofferenza

Eccezionale stagione di fusione della calotta groenlandese per il 2019, pari solo al 2012 nella serie storica

Uno studio condotto dal NASA Goddard Institute e dal dipartimento di geografia dell’università di Liegi, getta luce sulla straordinaria stagione di fusione dei ghiacci groenlandesi durante lo scorso anno. Attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di telerilevamento satellitare, carte meteorologiche e un modello climatico gli scienziati hanno dimostrato come la stagione di fusione 2019, alla pari del 2012, sia stata incredibilmente eccezionale se paragonata alla lunga serie storica di dati disponibili.
Come spiegano gli scienziati, tutto ciò è dovuto al fatto che la stagione estiva è stata caratterizzata da un eccezionale persistenza di condizioni anticicloniche che hanno favorito l’afflusso continuo di aria calda sulla calotta e la diminuzione di nevicate estive con conseguente aumento della radiazione solare assorbita.
La superficie interessata dalla fusione durante il 2019 è stata del 95.8% rispetto ad un valore medio del periodo 1981-2010 del 64.3% facendo registrare la cifra di 560 Giga tonnellate di acqua persa per processi di fusione, seconda solo al 2012, a fronte di una media di circa 300 Giga tonnellate/anno.
Tuttavia, a causa di nevicate meno abbondanti durante la stagione glaciologica appena trascorsa (1 Settembre 2018 – 31 Agosto 2019) il bilancio di massa totale ha raggiunto un record negativo di -320 Giga tonnellate.
Come sottolineano gli autori, la sempre maggiore ricorrenza di estati eccezionalmente calde dovute a un persistente campo di alta pressione sulla calotta, come accaduto nel 2012 e 2019, non vengono previste dalle proiezioni dei modelli climatici globali con una conseguente sottostima della perdita di ghiaccio futuro da parte della calotta Groenlandese del 50%.
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Luca Maffezzoni

Nato a Brescia nel 1989, fin dalla giovane età mostra una passione innata verso le tematiche climatiche e ambientali. Dopo aver ottenuto il diploma di Liceo Scientifico consegue prima la laurea triennale in scienze ambientali attraverso la discussione di una tesi riguardante le ondate di calore estive sulla penisola italiana nell’ultimo ventennio. Successivamente, grazie una tesi sperimentale volta allo studio della risposta dei ghiacciai alpini al Global Warming, ottiene la laurea magistrale in scienze e tecnologie ambientali con indirizzo climatico presso il DISAT dell’Università Bicocca di Milano nel Novembre 2015. Dopo una breve esperienza come insegnate di matematica e scienze presso una scuola secondaria di primo grado, ottiene un assegno di ricerca presso L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) della durata di un anno dove si occupa dello sviluppo e mantenimento dell’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI). In fine, nel novembre del 2017 si traferisce all’università LJMU di Liverpool dove inizia un dottorato di ricerca volto a studiare gli effetti dei cicloni extratropicali sulla calotta glaciale Groenlandese. Tale esperienza è accompagnata da costante attività di insegnamento all’interno dell’università dove si occupa di fornire agli studenti le basi di statistica, programmazione e utilizzo di Geographic Information System (GIS) necessari per poter lavorare e gestire dati meteorologici, climatici e ambientali.

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