Ghiacci groenlandesi in sofferenza: alto tasso di fusione in questa prima parte di stagione
La fusione della calotta groenlandese ha avuto inizio nel mese di Aprile, raggiungendo valori abbondantemente sopra media nella prima parte del semestre estivo
Arrivati al giro di boa dell’estate meteorologica è giunto il momento di fare un bilancio del primo dei due trimestri durante i quali avviene il processo di fusione della calotta groenlandese. In linea con la media climatica, l’inizio della fusione massiccia dei ghiacci groenlandesi ha avuto inizio nel mese di Aprile, durante il primo mese si è rivelata poco al di sopra della media climatica 1980-2010 come mostrato in figura (Fig.1).
Successivamente, a parte una breve parentesi all’inizio del mese di giugno dove si è verificato un abbondante fenomeno di innevamento, il tasso di fusione si è rivelato sempre abbondantemente sopra media raggiungendo un’estensione sull’intera calotta di oltre il 30 % a fronte di una media 1980-2010 nei mesi di giugno e luglio del 15-20%.
Tuttavia, analizzando i valori giornalieri di superficie coinvolta da fusione fino al 20 giugno si può dedurre come questa stagione non abbia ancora raggiunto valori estremi se confrontato con i 4 anni precedenti e l’eccezionale stagione di fusione del 2012, a riprova del fatto che le estati dell’ultimo quinquennio insieme al 2012 si sono rivelate eccezionalmente calde.
L’alto tasso di fusione in questa prima parte di estate va ricercato nella configurazione meteorologica che ha caratterizzato la regione groenlandese. Infatti, dando uno sguardo alla carta sinottica che rappresenta la media della pressione atmosferica per il periodo 1 Aprile-20 Giugno si nota come essa sia stata generalmente superiore alla media e la compresenza di una bassa (alta) pressione a sud-ovest (sud-est) a favorito una costante avvezione di aria moderatamente calda sulla calotta e in particolar modo sulla parte occidentale dell’isola (Figura 3).
Tutto ciò ha fatto sì, come si evince dall’immagine che riassume il numero di giorni totali di fusione della superficie dal primo di gennaio al 17 Luglio (Fig.4), che la regione maggiormente colpita sia stata proprio quella sud-occidentale dove si sono raggiunti picchi di 60 giorni di fusione su un totale di 108 giorni (1 Aprile-17 luglio).
Infine, attraverso l’utilizzo del modello climatico regionale MAR dell’università di Liegi utilizzato per modellizzare il bilancio di massa della calotta a frequenza giornaliera, si nota come dall’inizio dell’anno fino al 20 giugno 2020, ancora una volta la regione occidentale e meridionale dell’isola mostrino un bilancio di massa negativo a fronte di valori positivi nella parte settentrionale e sud-orientale dell’isola (Fig.5).