Una pista ciclabile da Venezia a Torino? Sta diventando realtà: forte l’impatto economico, in termini di indotto e posti di lavoro
Ci vorrà tempo, ma il progetto di una pista ciclabile che colleghi Venezia a Torino, passando anche per Milano, sarà realtà. Proseguono infatti i lavori per la realizzazione del progetto VENTO, una dorsale cicloturistica che correndo lungo gli argini del fiume Po collegherà ben 4 regioni in un percorso di 700 km.
Si tratta della pista ciclabile più lunga d’Italia, «un’infrastruttura leggera, sicura, continua e interconnessa – così la descrivono gli autori del progetto – che riapre al pubblico il paesaggio italiano e il piacere di visitarlo, percorrerlo, scoprirlo, con il ritmo giusto della bicicletta». I cicloturisti avranno la possibilità di godere delle bellezze paesaggistiche del territorio italiano, ma anche di diverse splendide città d’arte e cultura, passando per Venezia, Ferrara, Mantova, Parma, Milano, Alessandria e Torino. Il progetto ha visto la luce già dieci anni fa, nel 2010, all’interno del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.
«Una straordinaria occasione di sviluppo eco-economico»
Il costo stimato per la realizzazione di VENTO è di circa 80 milioni di euro: per poter utilizzare tutte le piste già presenti e contenere le spese i ricercatori hanno percorso in bicicletta tutto il territorio interessato dal passaggio della pista ciclabile, valutando gli eventuali ostacoli e le soluzioni più efficaci. Notevoli saranno poi i vantaggi economici derivanti dalla realizzazione del progetto.
Quelli di VENTO «sono anche 700 km di green economy e di green jobs – specificano gli autori del progetto -, che diventano un esempio per tutta la penisola. Centinaia di migliaia di cicloturisti potrebbero pedalare lungo VENTO, divenendo il motore di una nuova occupazione per nuove economie diffuse, sostenibili e durature. VENTO può generare 2.000 nuovi posti di lavoro e un indotto di 100 milioni di euro all’anno».
VENTO può essere la fonte un indotto turistico straordinario:«il rapporto costi benefici per gli investimenti in infrastrutture ciclabili è molto vantaggioso, sia in termini di produzione di nuovi posti di lavoro che di indotti economici», spiegano gli autori del progetto. E non esitano a mettere nero su bianco i numeri: «In Europa le ciclabili come VENTO generano indotti che oscillano tra i 100 e i 300.000 € all’anno per ogni km di infrastruttura.
A che punto è il progetto
Anche se VENTO è ancora un progetto, in parte è già realtà: attualmente ci sono già molti tratti di pista ciclabile esistenti, anche se discontinui. Si tratta di 102 km, il 15% del tracciato, divisi in tutte le 4 regioni coinvolte. Il 42% del tracciato è inoltre composto da tratti che sono facilmente trasformabili in pista ciclabile, mentre a richiedere nuovi interventi sono 293 km, il 43 per cento del percorso.
E intanto i lavori stanno andando avanti: lunedì sono stati avviati anche a Milano, dove è partito il cantiere volto alla realizzazione del tratto meneghino della pista ciclabile. Al momento i lavori coinvolgono il tratto dal ponte ferroviario dell’Alzaia Naviglio Pavese e si estendono fino a via Rimini.
Il tratto milanese della VENTO sarà lungo quasi cinque chilometri e correrà lungo il Naviglio Pavese, a doppio senso di marcia, dalla zona pedonale della Darsena alla fine del territorio comunale. «Lungo tutto il percorso ciclisti e pedoni avranno spazi separati e luoghi in cui poter sostare – assicura Palazzo Marino -, e la ciclabile disterà sempre almeno 1.5 metri dal Naviglio».