Raccolta differenziata, l’Italia ha mancato l’obiettivo che si era fissata per il 2012
Nel nostro paese i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata costituiscono il 58% del totale
Sulla gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata l’Italia ha ancora molto da fare: l’obiettivo sulla raccolta differenziata che doveva essere raggiunto nel 2012, ancora oggi non è stato raggiunto. Lo rivela l’ultimo rapporto Ispra. Nel 2018 in Italia sono stati prodotti 30,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, 590 mila tonnellate in più (+2%) rispetto al 2017. Il 22% dei rifiuti è stato portato in discarica e il 18% è stato smaltito negli inceneritori, con un prezzo per l’ambiente ancora troppo alto.
L’Italia avrebbe dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro la fine del 2012, ma secondo gli ultimi dati Ispra, nel nostro paese i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata costituiscono il 58% del totale. Dal 2010 al 2012 la produzione di rifiuti urbani è diminuito, passando dalle 32,5 milioni di tonnellate fino scendere (seppur di poco) sotto la soglia delle 30 milioni di tonnellate.
Raccolta differenziata: grandi differenze a livello regionale
Dal rapporto emergono grandi differenze a livello regionale. Alcune regioni hanno raggiunto risultati superiori non solo alla media, ma anche agli obiettivi del 2012 sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Le regioni più virtuose sono 7: parliamo di Veneto (73.8%), Trentino Alto Adige (72.5%), Lombardia (70.7%), Marche (68.6%), Emilia Romagna (67.3%), Sardegna (67%) e Friuli (66.6%).
Le regioni che invece registrano quote più basse sono Sicilia (29.5%), Molise (38.4%), Calabria (45.2%) e Puglia (45.4%). Male anche in Basilicata e Lazio (entrambe a 47.3%) e in Liguria (49.7%).
Delle 48 province che hanno raggiunto il target del 65%, 34 sono localizzate nel Nord Italia (10 delle 12 province della Lombardia, tutte e 7 le province venete, entrambe le province del Trentino Alto Adige, 6 province dell’Emilia Romagna, 3 su 4 del Friuli Venezia Giulia, 5 province del Piemonte e 1 provincia della Liguria), 8 nel Centro (4 nelle Marche, 3 in Toscana e una delle due province umbre) e 6 nel Sud. Treviso e Mantova, in particolare spiccano per aver raggiunto una percentuale di raccolta differenziata dell’87.2 e 87.3%.
Considerando le città metropolitane i livelli di produzione pro capite più elevati si rilevano a Firenze, con una produzione di 607 chilogrammi per abitante, a Bologna (586 chilogrammi) e Venezia (582 chilogrammi) e i minori per Reggio Calabria (386 chilogrammi), Messina (464 chilogrammi), Cagliari (466 chilogrammi) e Bari (468 chilogrammi). La percentuale di raccolta differenziata è stata del 69,1% per la Città metropolitana di Venezia (68,5% nel 2017), del 65,8% per quella di Milano e al di sopra del 60% per Bologna, e Firenze (rispettivamente 62,9%, e 60,5%). Cagliari si colloca al 57,8%, Torino al 56,9% e Bari al 52,5%, mentre le Città metropolitane di Napoli e Roma capitale al 47,8% e al 46,5% rispettivamente. Il valore più basso (19,9%,) si registra per Palermo.