Maltempo estremo: nubifragi, grandinate eccezionali e perfino tornado
L'Italia fa i conti con un clima che cambia. L'analisi e il parere degli esperti
L’autunno è piombato con impeto sull’Italia, sferzandola con un’ondata di maltempo che sta lasciando dietro di sé molti danni. Non è mancato nulla. Maltempo estremo: nubifragi, grandinate eccezionali e perfino tornado. Nella giornata di venerdì il forte maltempo è stato responsabile di grossi disagi e ha provocato anche una vittima in provincia di Varese. Grandinate molto intense si sono abbattute su diverse zone, devastando vigneti, risaie e molte altre coltivazioni. Da nord a sud si sono registrati accumuli davvero notevoli, anche oltre i 100 mm, e nubifragi hanno colpito con violenza diverse zone. Tra queste spicca Napoli, dove un temporale breve ma estremamente intenso ha scaricato sulla zona un’enorme quantità di acqua nel giro di pochi minuti provocando molti disagi e allagamenti. Durante il temporale, Napoli è stata sferzata anche da venti furiosi, con raffiche che hanno addirittura superato i 100 km orari: diversi i danni, con una ragazza che è rimasta anche ferita. Le immagini e la cronaca qui.
Maltempo estremo: nubifragi, grandinate eccezionali e perfino tornado. E poi tanta neve: venerdì imbiancate molte vette italiane
Questo autunno così dinamico si è aperto anche con il ritorno della neve, che sulle Alpi è scesa anche al di sotto dei 1.500 metri raggiungendo quote insolitamente basse per la stagione. Venerdì la neve è caduta abbondante sulle Alpi lombarde, sul Passo dello Stelvio e anche al Passo del Tonale, ed è arrivata a imbiancare anche località come Madesimo, Livigno, e Foppolo. Fiocchi anche in Piemonte, Valle d’Aosta e Alto Adige. Nella giornata di sabato sono state imbiancati anche alcuni settori della dorsale appenninica. Diffusi, e in alcuni casi molto seri, i danni provocati dal vento: un tornado si è abbattuto vicino a Livorno, in particolare sul litorale di Rosignano, e ha anche ferito alcune persone. Anche a Monfalcone, in provincia di Gorizia, è stato segnalato un tornado. A Salerno una gigantesca tromba marina ha toccato terra, facendo registrare diversi danni soprattutto nei quartieri Torrione e Pastene (il video). Nella notte una tromba d’aria si è abbattuta anche sul porto di Gioia Tauro e ha fatto piegare e buttato giù un’intera fila di container vuoti. Anche nella giornata di sabato il vento ha sferzato con violenza l’Italia. Raffiche oltre i 100 km orari sono state registrate in Sardegna, sulle Alpi – specie nei settori occidentali di confine – e in Appennino, in particolare nei settori centro-meridionali della dorsale.
Difficile ignorare come, negli ultimi anni, l’Italia si trovi a dover fronteggiare condizioni di maltempo estremo come quelle che stiamo vivendo in questi giorni. È il sintomo di un clima che cambia
L’aumento della frequenza degli eventi meteo estremi, come appunto gli intensi episodi di maltempo a cui abbiamo assistito nelle ultime ore, è proprio uno degli effetti attesi come conseguenza del riscaldamento del pianeta e quindi come uno degli aspetti del cambiamento climatico in atto. Con temperature dell’atmosfera e dei mari più elevate del normale, infatti, i fenomeni temporaleschi tipici della stagione autunnale trovano le condizioni ideali per diventare molto più intensi. E in questo periodo l’Italia esce proprio da una fase di caldo eccezionale, che fino a pochi giorni ha fatto registrare temperature molto superiori alla norma in tutto il Paese e che ancora pochi giorni fa, al Sud, ha spinto localmente la colonnina di mercurio oltre la soglia dei 30 gradi. Anche durante il mese di agosto l’atmosfera sull’Italia è stata più calda del normale. Come emerge dai dati resi noti dal meteorologo Simone Abelli, quest’anno abbiamo vissuto uno dei mesi di agosto più caldi mai registrati nel Bel Paese. I primi otto mesi dell’anno hanno fatto registrare una anomalia positiva delle temperatura a livello nazionale di +1°C.
Il meteorologo Daniele Izzo: “Proprio la temperatura del mare può rendere più intensi i tornado nella nostra penisola”
“Una ricerca di alcuni scienziati italiani del CNR- spiega il meteorologo Daniele Izzo– ha messo in evidenza come proprio la temperatura del mare può rendere più intensi i tornado nella nostra penisola. I ricercatori hanno simulato in particolare il violento tornado di Taranto del 28 novembre 2018, responsabile di una vittima e 60 milioni di euro di danni. Attraverso modelli meteorologici ad alta risoluzione, si è simulato il fenomeno con le condizioni esistenti in quei giorni, che vedevano il mare più caldo di circa un grado rispetto alla climatologia, e col mare meno caldo di un grado come dovrebbe essere normalmente. Il risultato è che senza il contributo del mare più caldo il tornado di Taranto del novembre 2012 non si sarebbe formato. È ormai probabile che alcune zone del nostro Paese hanno ormai già raggiunto la soglia di temperatura del mare di innesco per fenomeni molto violenti“.
Maltempo estremo: nubifragi, grandinate eccezionali e perfino tornado. Perché il caldo anomalo influisce sull’intensità del maltempo?
Come ci spiega il meteorologo Flavio Galbiati, «in estrema sintesi, l’aria calda e ricca di vapore acqueo, sollevata dall’afflusso di aria più fredda al suolo o anche in quota, determina lo sviluppo verticale delle nubi temporalesche (i cumulonembi).
A nubi molto sviluppate in altezza, corrispondono anche fenomeni più intensi, tra cui nubifragi, forti raffiche di vento e grandine. Anche l’eccezionale dimensione dei chicchi di grandine trae origine dalla forza del temporale, e in particolare dall’intensità delle correnti ascensionali all’interno del cumulonembo: correnti più intense e più durature sono in grado di far “galleggiare” più a lungo i chicchi, che muovendosi su e giù all’interno delle nube, spessa diversi chilometri, possono accrescersi fino a raggiungere grosse dimensioni, fino ad un peso che, non essendo più sostenuto dalle sia pur forti correnti ascensionali, finisce per causarne la precipitazione al suolo». A questo fattore va aggiunta una maggiore quantità di vapore che può essere contenuta con temperature mediamente più alte: un grado in più incrementa del 7% il contenuto di vapore nell’aria.
Tra gli effetti dei cambiamenti climatici non si può sottovalutare la siccità, che a sua volta influisce sui rischi legati al maltempo
Alcune ricerche cominciano a dare conferme del legame fra grandinate con chicchi di dimensione inusuale e il riscaldamento globale. Resta ancora controverso se ci sia un aumento delle grandinate, anche se alcuni studi di compagnie assicurative iniziano a mostrare in Europa un aumento di frequenza delle grandinate.
Tra gli effetti dei cambiamenti climatici non si può sottovalutare la siccità, che a sua volta influisce sui rischi legati al maltempo. Anche se la piovosità estiva è stata quest’anno in Italia superiore alla media stagionale (quasi un 30% in più), i mesi estivi restano in termini di quantità pioggia i mesi più siccitosi dell’anno. I suoli arrivano a settembre generalmente secchi, duri e impermeabili. Inoltre va evidenziato che nei primi 8 mesi del 2020 all’Italia sono mancati all’appello circa 15 miliardi di metri cubi di acqua rispetto alla norma, e se piogge abbondanti colpiscono un terreno reso impermeabile dalla scarsità d’acqua è molto più probabile che diano luogo a delle criticità idrogeologiche. Maltempo estremo: nubifragi, grandinate eccezionali e perfino tornado. Ecco, dunque, il parere degli esperti su eventi sempre più estremi.