Oceano Atlantico mai così caldo da 2900 anni: lo studio Pnas
La scoperta grazie a nuova tecnica di analisi, che ha sfruttato lo studio dei sedimenti di un lago canadese
Un nuovo studio rileva che l’Oceano Atlantico ha appena vissuto il suo decennio più caldo da almeno 2.900 anni. La scoperta è stata pubblicata lunedì negli Atti della National Academy of Sciences (Pnas), e si basa su un insieme di dati sui sedimenti oceanici e sulla temperatura superficiale. Grazie all’analisi di questi numeri è stato possibile ricostruire questa parte di storia climatica del pianeta con una precisione molto dettagliata.
L’oceano subisce un’oscillazione della temperatura della superficie del mare, nota come oscillazione multidecadale atlantica. Nella sua fase calda, può portare a un maggior numero di uragani intensi, mentre con la sua fase fredda accade il contrario. Oltre agli uragani, la fase dell’AMO influenza anche la temperatura e le precipitazioni sulle aree continentali immediatamente adiacenti all’Oceano.
L’indice usato dai climatologi per studiare la variabilità delle temperature superficiali del Nord Atlantico è definito come Amv (Atlantic Multidecadal Variability) e studia la variazione delle temperature superficiali marine nel loro complesso, determinando alcuni fenomeni climatici nell’arco di più anni. La variabilità del Nord Atlantico ha ripercussioni su Nord America, Europa e Russia.
Con questa nuova tecnica di analisi, che ha sfruttato lo studio dei sedimenti del lago South Sawtooth Lake di Ellesmere Island, in Canada, i ricercatori hanno confermato- secondo quanto ha riferito Massimiliano Pasqui, fisico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) all’Ansa- non solo “che queste oscillazioni delle temperature atlantiche durano da almeno 3.000 anni, e quindi sono una caratteristica fondamentale del pianeta ma anche che quest’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato in un arco temporale così ampio”.