Clima, ottobre 2020 il più fresco degli ultimi 10 anni per l’Italia: i dati e l’analisi del meteorologo
Nonostante un ottobre fresco, finora stiamo vivendo un autunno con clima leggermente più caldo della norma
Il mese di ottobre è stato caratterizzato da due fasi con clima particolarmente mite, negli ultimi giorni del mese e nella prima fase, quando una vampata di caldo africano ha fatto schizzare i termometri su valori eccezionalmente elevati, al punto da far registrare, con i 37,5 gradi di Palermo, un nuovo record di caldo non solo per la città ma anche per l’intera nazione. Tuttavia, nel periodo intermedio di ottobre abbiamo vissuto un clima un po’ più fresco, con continui afflussi di aria fredda che hanno mantenuto le temperature costantemente al di sotto della media.
Il risultato finale è stato uno scarto di -0.8°C distribuito abbastanza uniformemente da Nord a Sud, con le anomalie più ampie in Sardegna (-1.1°C) e al Centro (-1°C) e valori fra -0.6°C e -0.8°C nelle altre zone. Questo ha rappresentato un rapido declino verso condizioni pienamente autunnali con i giorni più freddi collocati intorno alla metà del mese.
Nell’ambito della serie storica non si tratta di un dato particolarmente rilevante, ma negli ultimi 10 anni quello del 2020 rappresenta l’ottobre più freddo.
Clima ottobre: complessivamente più pioggia della media, ma ci sono differenze importanti tra i settori del Paese
L’ottobre 2020 è stato anche un mese complessivamente piovoso, esattamente il 12% più piovoso della media a livello nazionale, ma grazie soprattutto al contributo delle regioni settentrionali (+36%). Al Centro il quantitativo di pioggia accumulata non si è discostato molto dalla media (+3%), ma con un esubero in Toscana e un leggero deficit nelle altre regioni. Nelle regioni meridionali e sulle Isole maggiori la pioggia è stata in generale più scarsa della norma, con uno scarto pari a -25% in Sicilia, -15% in Sardegna e -9% al Sud peninsulare.
Nell’arco del mese sono transitate 8 perturbazioni, la maggior parte delle quali nelle prime due settimane. Alcune di esse si sono rivelate piuttosto intense, in particolare all’inizio del mese quando il ramo più meridionale di un sistema nuvoloso – collegato a una vera e propria tempesta in sviluppo intorno al Canale della Manica – ha raggiunto le nostre regioni nord-occidentali causando precipitazioni estreme incrementate anche dall’effetto stau prodotto dalle catene montuose.
Fra il 2 e il 3 ottobre, nell’arco di 24-36 ore, si sono accumulati oltre 500 mm nella zona delle Alpi Marittime e sull’alto Piemonte, con punte anche oltre i 600 mm, con conseguenti piene di torrenti e fiumi che hanno causato frane, smottamenti, danni e allagamenti. Il 2 ottobre è stato uno fra i giorni più piovosi dell’anno per il Nord-Ovest e il più piovoso in assoluto dal 1958 per il solo Piemonte.
Il fatto che si sia trattato di fenomeni estremi, con quantità di acqua inedite per alcune zone, è dimostrato anche dal crollo di ponti antichi costruiti secoli fa e rimasti al loro posto fino a questo evento.
Per il momento, il 2020 resta tra i 10 anni più caldi mai registrati e all’appello mancano ancora 11 miliardi di metri cubi d’acqua
Le anomalie registrate dal clima nel mese di ottobre hanno contribuito a mitigare leggermente lo scarto positivo delle temperature e il deficit pluviometrico dall’inizio dell’anno, che si portano rispettivamente a +0.9°C e -7%. Con il nuovo valore dell’anomalia termica il 2020 scende temporaneamente dal 4° al 6° posto fra gli anni più caldi, mentre sul fronte delle precipitazioni da gennaio il deficit si riduce scendendo da 14 a 11 miliardi di metri cubi mancanti.
Per quel che riguarda la stagione autunnale al momento non si evidenziano grossi scostamenti dalla norma, per via soprattutto delle tendenze pressoché opposte delle temperature e delle piogge fra un mese e l’altro, che hanno prodotto una sorta di compensazione: il bimestre settembre-ottobre, infatti, si presenta solo lievemente più caldo (+0.3°C) e poco più piovoso (+9%) della media.
Secondo le elaborazioni del Copernicus Climate Change Service, per l’Europa è stato l’ottobre più caldo della serie che parte dal 1979 con un’anomalia di 1.6°C sopra la media del trentennio 1981-2010. Questo risultato è scaturito nonostante le anomalie negative che hanno interessato il settore sud-occidentale del continente compresa l’Italia.
Su scala globale l’ottobre 2020 si colloca al 3° posto fra i più caldi con uno scarto pari a 0.62°C sopra la media del periodo 1981-2010, a meno di un decimo di grado dai più caldi ottobre del 2015 e 2019. Ancora una volta salta subito all’occhio la notevole anomalia che continua a interessare l’emisfero boreale, in particolare le zone a nord del Circolo Polare Artico dove sono state raggiunte punte anche oltre i 10°C sopra la media. Queste condizioni alle alte latitudini continuano a mantenere relativamente contenuta l’estensione dei ghiacci artici, tant’è che il valore medio di ottobre, pari a 5.4 milioni di chilometri quadrati, rappresenta il più basso dall’inizio delle misurazioni satellitari cominciate nel 1979.
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