Il Giro d’Italia “anti-spazzatura” di Myra Stals
La storia di una ragazza che ha deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica utilizzando la sua bicicletta
A meno di 2 settimane dalla partenza del Giro d’Italia 2021, giunto all’edizione numero 104, vorrei raccontarvi delle pedalate green di Myra Stals, una ragazza olandese di 36 anni, che ha deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica utilizzando la sua bicicletta. Myra vive nel nostro Paese da 9 anni; prima ha vissuto a Firenze e da qualche anno si è trasferita a Torino, città da cui ha deciso di partire per il suo Giro d’Italia “anti-spazzatura”. La sua iniziativa sportivo-ambientale, Cycle 2 Recycle, è stata concepita nella primavera del 2019: appassionata di viaggi in bicicletta e attivista ambientale olandese, ha deciso di unire queste sue passioni per fare aumentare la consapevolezza sull’inquinamento da plastica e ispirare più persone possibile a smettere di usare in particolare quella usa e getta. Oltre a sensibilizzare maggiormente sull’inquinamento da plastica, le sue sfide vogliono anche dimostrare che una donna che viaggia da sola può intraprendere senza problemi questo tipo di avventure e punta a mostrare la bellezza di viaggiare con un mezzo di trasporto sostenibile, la bicicletta.
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“Ciò che mi ha portato in Italia è stato fondamentalmente una combinazione di storia, cultura, arte, natura, gastronomia, clima, tutto in uno, e poiché ho una laurea in Lingua e Cultura italiana, per me aveva perfettamente senso trasferirmi qui e lasciare il grigio, ventoso Nord Europa dietro di me. A Firenze ho lavorato diversi anni nel settore dell’Istruzione Superiore Internazionale: come social media manager per l’Istituto Lorenzo de ‘Medici e come coordinatrice accademica presso il Marist College; anche se ho davvero amato lavorare nell’educazione internazionale, ho sempre sentito che c’era qualcosa di più per me là fuori. Sono una persona molto indipendente e ho capito che volevo creare qualcosa di mio, qualcosa di cui sono personalmente appassionata. In fretta sono giunta alla conclusione che questo “qualcosa” doveva coinvolgere l’ambiente. Questo, unito alla mia passione per il cicloturismo, mi ha portato a creare Cycle 2 Recycle“.
“Nell’estate del 2019 ho fatto un grande viaggio in bicicletta da Torino alla Valle della Mosella in Germania, andata e ritorno, passando per 6 Paesi diversi e attraversando 2 volte le Alpi svizzere. Tuttavia, non è stato un normale viaggio su due ruote: ho deciso di viaggiare con una bici da carico grande e pesante invece della solita da turismo perché avevo bisogno di uno spazio per posizionare davanti un’ampia scatola, dove avrei raccolto tutti i rifiuti di plastica che trovavo ogni giorno accanto al bordo della strada. Dal comodo sedile di un’auto potrebbe non sembrare così, ma c’è una quantità davvero immensa di rifiuti di plastica nascosti nell’erba e in altre piante proprio accanto alla strada; dal sedile di una bicicletta questi orrori vengono rivelati abbastanza facilmente. Dopo questa avventura iniziale di 45 giorni per l’Europa centrale, potresti pensare che il confrontarmi con tutte quelle enormi quantità di plastica ogni giorno abbia avuto su di me un effetto scoraggiante. E beh sì, a volte lo ha fatto ma in generale la mia motivazione nel proseguire a pedalare e continuare con Cycle 2 Recycle è solo aumentata. Pertanto ho iniziato a pianificare altre avventure”.
“Con le mie sfide vorrei mostrare a tutti coloro che sono disposti ad ascoltare e soprattutto anche a quelli che non vogliono ascoltare che quando butti via una bottiglia di plastica potrebbe sparire dal tuo piccolo piccolo mondo, ma è destinata a rimanere lì molto più a lungo di quanto tu rimarrai su questa Terra. Non possiamo continuare a produrre queste enormi quantità di plastica indistruttibile che sono destinate esclusivamente all’uso singolo. Semplicemente non ha senso e deve finire. Ed è per questo che combatterò l’inquinamento da plastica, un viaggio in bicicletta alla volta!”
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La scorsa estate Myra ha viaggiato per 107 giorni, con una media di 10-12 ore al giorno tra pedalate, soste e raccolta dei rifiuti: ha accumulato in totale 78,30 kg di plastica, l’equivalente di 7.830 bottigliette da mezzo litro. Quotidianamente si è spostata in media per 75 km, con la tappa più lunga di 130 km da Taviano a Taranto. In diverse tappe è stata accolta da sindaci, assessori, gruppi di associazioni che hanno colto l’importanza e la forza del suo messaggio. Ha dichiarato che gli incontri più emozionanti sono stati quelli con i ragazzi che l’hanno aspettata nelle piazze, magari dopo averla seguita e contattata sui social. Sul suo sito una sezione è dedicata alla sua prossima sfida: quest’anno vorrebbe tra Italia, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Slovenia portarsi a casa 6000 km in 4 mesi e sta cercando postazioni lungo il percorso in cui possa tenere presentazioni sulla sua iniziativa (scuole, bar, centri culturali, club sportivi, festival, ecc…).
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