Efficienza energetica e previsioni meteorologiche: ne parliamo con un imprenditore della sostenibilità
Intervista a Roberto Salimbeni, l'imprenditore della sostenibilità che con Meteo Expert ha creato la BlackBox Green, strumento in grado di garantire con facilità risparmi energetici per gli edifici anche del 40%
La lotta al cambiamento climatico è probabilmente la più grande sfida del nostro tempo: richiede una trasformazione radicale nel nostro modo di produrre, di generare e distribuire energia, di alimentarci, di spostarci e tanto altro ancora. Questa lotta non può che essere guidata dall’innovazione: infatti, solo tramite innovazione e ricerca è possibile ottenere tecnologie nuove e realmente trasformative del nostro modo di vivere il pianeta. efficienza energetica
C’è bisogno di nuovi strumenti e di nuovi modelli e, per questo, la parola Imprenditoria può essere così bene associata al tema della crisi climatica e alla necessità di trasformazione (in meglio) della società.
Un esempio virtuoso di imprenditore della sostenibilità ambientale è quello dell’eclettico Roberto Salimbeni, in origine progettista di impianti di climatizzazione ed oggi imprenditore e scrittore.
“Sono di estrazione un progettista di impianti di climatizzazione, quindi mi sono da sempre occupato di energia. Ho uno studio di progettazione dal ’77, ma nel 2015 ho fondato una startup che si occupa di analizzare e quindi monitorare gli impianti dal punto di vista energetico e anche ambientale. Non solo, per individuare gli sprechi e ridurli, se non eliminarli, è nata BlackBox Green.”
La BlackBox è un dispositivo in grado di utilizzare le previsioni meteorologiche – specifiche per un dato luogo – nella regolazione automatica e preventiva degli impianti di riscaldamento o raffrescamento degli edifici. Roberto Salimbeni l’ha sviluppata in stretta collaborazione con il Centro Epson Meteo – oggi Meteo Expert:
“il Centro Epson Meteo è stato nostro partner scientifico prima ed è oggi partner operativo: assieme al Centro Epson Meteo abbiamo realizzato un brevetto – il Sistema Meteo Predittivo – attraverso il quale siamo in grado di gestire gli impianti di climatizzazione in modo intelligente per ridurre in maniera sostanziale i consumi energetici. Sono stati necessari 25 mesi per ottenere il brevetto, strappato a colossi quali Samsung o Mitsubishi, durante i quali abbiamo eseguito i test necessari per verificare se l’idea avesse un riscontro reale. Effettivamente abbiamo ottenuto risparmi variabili dal 20 al 40% a seconda del tipo di edificio, del tipo di impianto, della stagione ecc.” efficienza energetica
Il meccanismo della BlackBox
Risparmi di questa portata si ottengono proprio grazie all’utilizzo della previsione meteorologica, che fornisce informazioni in anticipo sull’andamento della temperatura locale permettendo di evitare le continue variazioni nel regime di funzionamento degli impianti e i ritardi nella loro attivazione. Brusche variazioni e ritardi sono la diretta conseguenza della regolazione basata solamente, ad esempio, sul sensore di temperatura nell’ambiente, ma anche della mancanza di monitoraggio centralizzato o della possibile noncuranza nell’utilizzo dell’impostazione manuale dei termostati.
In inverno, ad esempio, la previsione di aumento a breve della temperatura evita un’inutile accensione dell’impianto. Lo stesso avviene in estate nel caso di temperature in calo.
Inoltre, l’accensione di un impianto di raffrescamento/riscaldamento avviene prima che si abbia effettivamente il riscaldamento/raffreddamento dell’edificio. Così, non solo si ottiene un risparmio energetico fino al 40%, ma anche variazioni della temperatura nell’ambiente più contenute di quelle che si avrebbero con un sistema tradizionale. Il risultato è un maggiore comfort dell’utente.
I vantaggi ambientali e climatici
Si tratta di vantaggi di portata assolutamente non trascurabile e, come afferma anche Salimbeni, “un’applicazione su grande scala di questo strumento avrebbe riscontri veramente significativi in termini di efficienza energetica e di conseguente riduzione dell’impatto ambientale e climatico.”
Gli edifici rappresentano infatti più di un terzo dei consumi energetici italiani e la maggior parte di essi è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico e della relativa normativa. Di conseguenza, come afferma uno studio realizzato per Legambiente e Kyoto Club, il riscaldamento dei soli edifici residenziali, in Italia, è responsabile del 60% delle polveri sottili in aree urbane e, insieme a quello degli edifici commerciali e pubblici, determina oltre il 17% delle emissioni climalteranti del Paese.
“Proprio in questa direzione”, continua Salimbeni, “stiamo sviluppando una nuova versione della BlackBox che sia più competitiva dal punto di vista economico e quindi possa essere diffusa anche in ambito residenziale. A fine anno otterremo il nuovo prodotto.
Abbiamo già realizzato una sinergia con una storica società milanese per rafforzare l’utilizzo delle tecnologie BlackBox nel mondo delle banche e della pubblica amministrazione.”
Secondo Salimbeni, insomma, la BlackBox potrebbe contribuire in modo concreto agli obiettivi climatici dell’Italia e dell’Unione Europea, data anche la rilevanza dell’efficientamento energetico degli edifici nei piani comunitari e nazionali: l’attuale PNIEC (Piano Nazionale Italiano Energia e Clima) prevede da qui al 2030 lo 0,8% di efficientamento annuo dei consumi di energia finale e il 35% del risparmio richiesto è concentrato proprio nel settore degli edifici. efficienza energetica
Facile applicazione efficienza energetica
La potenzialità di applicazione della tecnologia BlackBox discende dagli indiscutibili vantaggi in termini di versatilità e di rapporto fra l’investimento iniziale necessario e il ritorno economico ed ambientale generato:
“La BlackBox si può applicare in qualsiasi tipo di edificio senza dover modificare né l’edificio né gli impianti. Ha dunque un impatto economico abbastanza modesto: i nostri test hanno dimostrato che si può coprire il costo iniziale in un solo anno, soprattutto se è presente sia il riscaldamento invernale che la climatizzazione estiva. Può essere diffusa a larga scala, in poco tempo, con interventi non invasivi e investimenti tutto sommato di modesta entità.
Una sperimentazione che facemmo inizialmente per un grosso ente pubblico dette risultati che, estrapolati sui 22.000 edifici dell’ente, significavano un risparmio annuo circa di 50 milioni di euro. Tutto questo attivando il sistema solo durante l’accensione mattutina e lo spegnimento serale, quindi con possibilità di ulteriore ottimizzazione.”
La professione dell’imprenditore
Appare chiaro come idee e tecniche relativamente semplici ma efficaci possano costituire, almeno in parte, la chiave della soluzione alla crisi climatica. Quali sono, però, le caratteristiche della professione di chi le implementa fino a trasformarle in soluzioni concrete?
Si tratta sicuramente di un lavoro impegnativo che richiede passione e dedizione: “si lavora anche il sabato e la domenica, ma il lavoro piace e si tende a dedicargli anche le ore che sarebbero di riposo. Riesco poi a combinare la mia professione con la passione per la scrittura”.
La passione, per Salimbeni, è quella tipica del progettista-inventore:
“Ho fogli pieni di schizzi di tutti i tipi e di tutti i generi. Sotto casa mia, poi, c’è una piccola officina che collabora dall’inizio con me, dove sviluppiamo i prototipi e le piccole produzioni, mentre a Modena abbiamo creato un centro produttivo vero e proprio.”
È un’attitudine che nasce fin da piccoli: “La curiosità è alla base di tutto. Io mi sono formato su una rivista chiamata “Sistema pratico”, che mio padre comprava per sé ma leggevo anche io. Siccome era proprio una rivista che spiegava «come fare le cose», mi costruivo in casa la radio e altri aggeggi. Bisogna unire la teoria alla manualità.”
A partire dall’infanzia, Salimbeni ha sviluppato il suo percorso inizialmente studiando termotecnica all’istituto tecnico per periti industriali a Bologna, dove hanno costituito esperienza fondamentale, per lui, i laboratori di fisica e i concorsi per giovani inventori, in grado di “creare una mentalità di voler far le cose, toccare con mano le proprie idee”, e poi lavorando come progettista di impianti di climatizzazione. Tutto questo sempre con un occhio verso l’innovazione, concretizzatosi in un viaggio in Cina nel 2007, per imparare a costruire i pannelli solari, e poi nel percorso imprenditoriale fiorito con BlackBox Green e con altre iniziative successive, ad esempio nell’ambito della purificazione dell’aria.
Salimbeni sottolinea che tale percorso non è stato affatto facile in un Paese caratterizzato da marcate difficoltà burocratiche e scarsa inclinazione alla collaborazione fra aziende, come anche all’investimento nelle start-up.
Imprenditore dell’efficienza energetica e scrittore
Del sistema italiano, però, Roberto Salimbeni apprezza la cultura umanistica, che ritiene fondamentale costruirsi nel percorso scolastico, tanto che, da “scrittore dilettante”, come si definisce, nei suoi romanzi mescola storia ed arte al mondo dell’energia:
“Ho pubblicato solo il primo libro e gli altri li ho nel cassetto. Per esempio, il primo romanzo narra di un gruppo di ragazzi che, casualmente, si imbatte in un documento riguardante un tesoro che i templari avrebbero nascosto da qualche parte a Bologna. Scrivendo, ho scoperto fatti che con l’energia hanno parecchio a che fare: Bologna nel ‘400 era la città più importante in Europa per la produzione di tessuti di seta. Infatti, nei sotterranei di Bologna ci sono chilometri di canali, costruiti fin dai tempi dei Romani, che trasportano l’acqua dalle colline circostanti. Grazie a questi canali i bolognesi avevano creato dei mulini che generavano l’energia necessaria per alimentare le macchine per la produzione dei tessuti. L’energia era nell’acqua ed è stata sfruttata abilmente in quel periodo storico. Nel mio romanzo, poi, questi ragazzi cercano l’ipotetico tesoro proprio nei sotterranei di Bologna, che non conoscevano come molti altri bolognesi oggi e che io stesso ho imparato a conoscere scrivendo”.
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