Clima: il G7 punto di svolta o elenco di buoni propositi? Le dichiarazioni finali
Si è concluso da poche ore il G7 il vertice dei grandi del mondo che mai prima d’ora aveva tra i temi cruciali in agenda la crisi climatica. Nel comunicato conclusivo del vertice di Carbis Bay, dopo gli argomenti cardine su salute ed economia, si pone l’accento sulla necessità di proteggere il Pianeta sostenendo una rivoluzione verde che possa creare posti di lavoro, ridurre le emissioni e cercare di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 gradi.
L’impegno annunciato dai sette grandi Paesi consiste nell’arrivare a emissioni zero entro il 2050, dimezzando le emissioni collettive nei due decenni fino al 2030. Il proposito è anche quello di aumentare e migliore i finanziamenti per il clima fino al 2025 e proteggere almeno il 30% di terra e oceani entro il 2030. “Riconosciamo il nostro dovere di salvaguardare il pianeta per le generazioni future” è scritto nel testo conclusivo.
Tra gli impegni elencati ci sono l’innalzamento dell’efficienza energetica, l’accelerazione verso l’impiego di energie rinnovabili e altre fonti di energia a zero emissioni e la riduzione degli sprechi. L’impegno più arduo è quello di realizzare un sistema energetico altamente decarbonizzato entro il 2030. A livello internazionale si punta a raggiungere emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050 e a una profonda riduzione delle emissioni negli anni ’20.
Per essere credibili- si legge nel testo- le ambizioni devono essere sostenute da azioni tangibili in tutti i settori delle nostre economie e società. Guideremo una transizione tecnologica verso emissioni zero, prendendo atto della chiara tabella di marcia fornita dall’Agenzia internazionale dell’energia e dando priorità ai settori e alle attività più urgenti e inquinanti.
Nero su bianco arriva anche il riconoscimento che la produzione di energia dal carbone è la principale causa di emissioni di gas serra e la conseguente necessità di una transizione rapida ed efficace.
Questa transizione deve anche essere integrata misure concrete per realizzarla, compreso il coordinamento attraverso il Consiglio per la transizione energetica. Queste risorse agevolate dovrebbero mobilitare fino a 10 miliardi di dollari in cofinanziamenti, anche dal settore privato, per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili nelle economie in via di sviluppo ed emergenti.
G7: le parole di Draghi, Macron, e Von der Leyen
Durante la conferenza stampa conclusiva del G7 il premier italiano Mario Draghi, in riferimento alla prossima COP 26, ha affermato che “ora serve un accordo ambizioso e duraturo” su transizione ecologica, ambiente e il clima”.
In diretta la #ConferenzaStampa del Presidente Draghi al termine dei lavori del Vertice #G7UK https://t.co/0aVTpNAn32
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) June 13, 2021
Secondo il presidente francese Emmanuel Macron “raggiungere la neutralità carbonica implica confermare l’impegno di 100 miliardi di euro all’anno per il clima. Per raddoppiare i nostri sforzi. La Francia mantiene le sue promesse. E oggi il G7 si impegna”. “Per raggiungere la neutralità carbonica- prosegue Macron -la finanza privata ha un ruolo da svolgere, in termini di trasparenza, investimenti e trasformazione. Sono lieto che tutti gli stati del G7 siano ora allineati allo standard TCFD. Questo è un passaggio chiave”.
La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha dichiarato durante la conferenza stampa conclusiva del G7 che “dobbiamo decarbonizzare il settore energetico”. Il 25% dell’energia in Europa proviene da fonti rinnovabili, ma dobbiamo puntare al 38% entro il 2030.
En route to @COP26!@G7 partners are signing off on a landmark joint commitment to net-zero emissions by 2050 (latest) & keeping a 1.5°C temperature rise within reach.
We will do everything we can to stick to 1.5 pic.twitter.com/jExPg2WLhQ
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 13, 2021