Agricoltura subacquea? In Liguria esiste una fattoria sottomarina
Nemo's Garden: un'agricoltura alternativa ma soprattutto un progetto ecosostenibile e autosostenibile
A Noli, in provincia di Savona, si trova una fattoria subacquea, composta da 6 capsule di plastica trasparente riempite d’aria, ancorate al fondo del mare tramite catene e viti. Si tratta del Nemo’s Garden che si estende attraverso circa 93 m², 107 metri al largo del litorale, nelle acque riparate della baia. Queste strutture acriliche, simili a grandi palloncini, contengono quasi 2000 litri di aria e galleggiano a profondità che vanno tra i 5 e i 10 metri; all’interno delle biosfere, l’acqua si condensa sulle pareti interne, gocciolando di nuovo verso il basso per annaffiare le piante mentre il caldo e la temperatura del mare, costante tra giorno e notte, creano condizioni di crescita ideali. Si tratta infatti di una zona temperata, con estati e inverni moderatamente freddi e temperature dell’acqua che oscillano tra i 16 gradi dell’inverno ai 22 gradi estivi. La temperatura dell’aria all’interno delle biosfere si attesta tra 24-32 gradi durante la buona stagione, con umidità oscillante tra l’80 e il 90%, ed escursione termica tra giorno e notte limitata a 5 gradi.
L’idea è nata nella testa di Sergio Gamberini, fondatore dell’azienda di attrezzature subacquee Ocean Reef Group, nell’estate del 2012 mentre si stava godendo una vacanza al mare tra immersioni, passeggiate in spiaggia e chiacchiere con amici. Un giorno la conversazione si è spostata su una sua grande passione: il giardinaggio. Sarebbe possibile, si chiedeva, creare le perfette condizioni di crescita per il basilico, l’erba locale più popolare e ingrediente essenziale per il pesto? Come la maggior parte delle erbe aromatiche, il basilico predilige luoghi protetti e soleggiati, con terreni ben drenati e una temperatura costante e stabile.
Guardando il mare, il lampo di genio: perché non provare a coltivare il basilico sott’acqua? Per quanto strana potesse sembrare, l’idea aveva perfettamente senso venendo da un appassionato di immersioni e da un imprenditore orientato all’innovazione. Gamberini, con l’aiuto del suo team dell’Ocean Reef Group, è stato così capace di unire la passione per il sub e quella per il giardinaggio. Nel tempo il progetto si è trasformato in qualcosa di più ambizioso: creare un sistema di agricoltura alternativo, da applicarsi soprattutto in quelle aree dove condizioni ambientali, ragioni economiche o morfologiche rendono estremamente difficile la crescita delle piante, utilizzando risorse naturali già disponibili, come gli oceani e altri corpi idrici.
Nemo’s Garden non è solo uno sforzo tecnologico, volto a un’agricoltura alternativa ma è soprattutto un progetto ecosostenibile e autosostenibile. L’utilizzo dell’energia rinnovabile sfruttata dal sole e dell’acqua dolce ottenuta dalla desalinizzazione dell’acqua di mare, ne fa un sistema autosostenibile. Il microclima e le condizioni termiche all’interno delle biosfere sono ottimali per la crescita delle piante e la resa delle colture, non diversamente da una serra convenzionale, ma a differenza di queste non richiede ulteriori fonti di energia. L’allevamento subacqueo determina un’interazione minima con l’ambiente marino e i relativi ecosistemi, fatta eccezione per un positivo effetto di rifugio al fine di sostenere il ripopolamento delle aree marine circostanti.
Sono già stati testate per la coltivazione subacquea circa 40 diversi tipi di piante; temperatura, illuminazione, umidità all’interno, livelli di CO2 e O2 vengono costantemente monitorati, in modo da evitare malattie e consentire la migliori condizioni di crescita possibili. Ogni biosfera è dotata di sensori che permettono di accedere a queste informazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7: è presente un laboratorio subacqueo ma è possibile anche monitorare i dati attraverso un flusso di dati in diretta web.
Nell’attuale scenario di crescita demografica sbalorditiva, l’agricoltura è considerata un modo alternativo sostenibile per aumentare raccolti e soddisfare le future richieste alimentari in modo efficiente in termini di costi, soprattutto nelle regioni colpite dai cambiamenti climatici, da gravi siccità o scarsità di terreni agricoli. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nei prossimi 20-30 anni il mondo avrà bisogno del 50% in più di cibo, del 45% in più di energia e del 30% più di acqua per sostenere una popolazione globale prevista di 9 miliardi e più. Sul versante della ricerca, diverse aziende farmaceutiche stanno già affittando parti di Nemo’s Garden per cercare di trovare soluzioni alternative nella coltivazione delle piante: sono imprese che credono le piante coltivate sott’acqua possano svelare interessanti scoperte da utilizzare in futuro.