Crisi climatica: Draghi “dobbiamo agire ora, non c’è più tempo”
Continuare con le politiche attuali porterà alla catastrofe: così il premier al Forum delle Maggiori Economie sull'Energia e il Clima (Mef), promosso dal Presidente Usa Biden.
Mario Draghi prende una posizione netta sulla crisi climatica e su come l’Europa debba agire unita così come sta avvenendo nei confronti della pandemia.
Il premier, in un video messaggio al Forum delle Maggiori Economie sull’Energia e il Clima (Mef), promosso dal Presidente Usa Biden, non usa mezzi termini: “con l’accordo di Parigi ci siamo impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. La maggior parte dei nostri Paesi ha rinnovato questo impegno nelle recenti riunioni del G20. Tuttavia, dobbiamo essere onesti nei confronti di noi stessi: stiamo venendo meno a questa promessa. Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo” con “conseguenze catastrofiche”.
#ClimateChange
PM Draghi’s video message to the Major Economies Forum on Energy and Climate, hosted by @POTUS Joe Biden https://t.co/DZqImv0iie— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) September 17, 2021
Draghi ha anche parlato degli effetti dei cambiamenti climatici in Italia sottolineando che il nostro Paese fronteggiando l’innalzamento del livello del mare a Venezia e lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi”.
Transizione ecologica: Draghi propone una regia comune per l’acquisto di energia, così come sta avvenendo per i vaccini
Il premier ha evidenziato che occorre “muoverci velocemente e intraprendere una trasformazione radicale delle nostre economie. L’ambizione è importante, ma ci sono costi significativi che dobbiamo coprire”.
In merito alla transizione ecologica Draghi ha sottolineato che essa “comporta anche costi economici e sociali immensi. Da un lato siamo determinati a percorrere questa transizione, dall’altro siamo determinati a proteggere, specialmente i più deboli, dai costi sociali che, come abbiamo visto ora con l’aumento delle bollette, potrebbero essere veramente significativi”.
Draghi ha chiamato così in causa la Commissione il suo ruolo fondamentale dovuto al suo potere d’acquisto. “Nella seconda fase della campagna acquisto dei vaccini la commissione Ue è stata straordinaria: una delle cose di cui si è parlato è cercare di vedere se questo ruolo di acquirente collettivo dell’Ue può essere esteso ad altre esperienze”.
L’idea di Draghi è che la Ue possa affrontare “acquisti collettivi di energia”, come già accaduto per i vaccini da suddividere poi tra gli Stati membri. Investimenti comuni potrebbero servire infine per condividere anche tecnologie e impianti di rinnovabili e soprattutto per diventare meno dipendenti energicamente dalla Russia.