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La crisi climatica non esiste? Un nuovo algoritmo smaschera le fake news

Quante volte abbiamo sentito dire che il riscaldamento globale in realtà non esiste? John Cook e il suo team hanno messo a punto un algoritmo che mira a smascherare le «bufale» sul clima

«La crisi climatica non esiste», quante volte abbiamo ascoltato o letto una tale affermazione? Nonostante gli effetti del riscaldamento globale siano piuttosto evidenti, c’è ancora chi contrasta l’informazione climatica e scientifica diffondendo fake news che purtroppo influenzano negativamente l’opinione pubblica. Ebbene, l’intelligenza artificiale potrebbe essere la soluzione al problema. Dopo quasi cinque anni di sviluppo e messa a punto, John Cook – ricercatore presso il Climate Change Communication Research Hub della Monash University in Australia -, e i suoi colleghi hanno presentato il loro progetto: un algoritmo di apprendimento automatico in grado di rilevare la disinformazione climatica sul web.

L’intelligenza artificiale al servizio della crisi climatica e della corretta informazione: il nuovo software che smaschera le fake news sul clima

Può un algoritmo smascherare le cosiddette «bufale» sul clima? Sembra quasi fantascientifico ma il nuovo software messo a punto da Cook e dal suo team, reso pubblico su Nature Scientific Reports, “legge” i siti e contrassegna quelli che presentano informazioni false o fuorvianti sulla scienza e le soluzioni del cambiamento climatico. Cinque le categorie che il nuovo algoritmo mira a smascherare:

    • il riscaldamento globale non sta accadendo;
    • i gas serra generati dall’uomo non stanno causando il riscaldamento globale;
    • gli impatti climatici non sono negativi;
    • le soluzioni climatiche non funzioneranno;
    • la scienza del clima e gli scienziati sono inaffidabili.

«In definitiva, il nostro obiettivo è il Santo Graal del fact-checking, ovvero essere in grado di rilevare e sfatare la disinformazione in tempo reale”, ha affermato Cook. Un algoritmo simile potrebbe sembrare inutile dati gli evidenti effetti della crisi climatica: ondate di caldo sempre più letali, incendi, inondazioni, insolite ondate di freddo e stagioni degli uragani particolarmente attive.

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L’algoritmo ha analizzato oltre 250mila documenti dal 1998 al 2020: i risultati sono stati sorprendenti

Utilizzando l’algoritmo di apprendimento automatico, Cook e i suoi colleghi hanno condotto la più grande analisi sui contenuti che negano la crisi climatica analizzando oltre 250.000 documenti dal 1998 al 2020 da 20 think tank conservatori molto visitati, per lo più con sede negli Stati Uniti, e 33 blog. Tra le affermazioni più diffuse quelle che ritengono che la scienza sia inaffidabile e che ambientalisti e media siano allarmisti. Ma anche quelle in base alle quali gli scienziati del clima sono di parte, incompetenti o bugiardi. Per quanto riguarda le soluzioni climatiche, le affermazioni comuni erano che le politiche climatiche sono dannose e che l’energia pulita non funzionerà.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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