Ecuador colpito da maltempo eccezionale: sversamento di petrolio nella foresta amazzonica
Dopo Perù e Thailandia, anche in Ecuador, colpito da un’estrema ondata di maltempo, si è verificata una perdita da un oleodotto che sta mettendo in pericolo l’ecosistema della foresta amazzonica ecuadoregna.
Piogge torrenziali hanno colpito il Paese negli ultimi giorni, provocando almeno 22 vittime a Quito. Il maltempo ha innescato diverse frane e dato vita a fiumi di fango per le strade della capitale dell’Ecuador. Secondo fonti locali è stata l’ondata di maltempo più forte degli ultimi 20 anni.
Terrible floods in #Quito, Ecuador. ?#ClimateCrisis. No place is "safe" any more.
via @RichardIntriagopic.twitter.com/DDZLq3GqvI
— Parents For Future #UnsereGenerationUnserJob (@parents4future) February 1, 2022
Secondo il servizio meteorologico è caduta una quantità di pioggia 40 volte più elevata del previsto: a Quito sono caduti 75 litri di pioggia per metro quadrato, una quantità eccezionale, mai così elevata negli ultimi due decenni.
Almeno 47 persone sono rimaste ferite, 22 sono morte, mentre altre 20 risultano disperse. Fango e rocce hanno spazzato via l’intero centro abitato posto sui pendii del vulcano Pichincha.
Sversamento di petrolio nella foresta amazzonica dell’Ecuador
BREAKING: Major leak from oil pipeline in Ecuador’s Amazon happening in real time. Saw many of these in @Chevron‘s oil fields; they were rarely remediated.
The oil and gas industry treats our ecosystem like a trash bin. Thanks @AFrontlines for exposing. pic.twitter.com/PGYJSHSopC
— Steven Donziger (@SDonziger) January 29, 2022
L’erosione regressiva del fiume aveva iniziato a causare problemi dal 2020 non solo all’operatore privato OCP, ma anche a quello statale SOTE, tanto da costringere entrambi a sospendere l’uso dei sistemi di pompaggio nello scorso dicembre, e limitando le esportazioni e la produzione nazionale.
Ancora da capire l’entità del disastro ambientale: secondo il ministero «vi sono prove di danni ambientali su una superficie totale di 2,1 ettari, principalmente all’interno della zona protetta del parco. Si stanno valutando nel dettagli i danni causati all’ecosistema, e in particolare le conseguenze della dispersione del petrolio sulla flora e la fauna della zona interessata».