Fotovoltaico, 35 miliardi di investimenti bloccati dalla burocrazia
Su un totale 33GW di progetti presentati dal 2018, pari a circa 1.000 impianti, soltanto il 9% è stato fino ad ora autorizzato
Ci sono 40 GW di energia da fotovoltaico in attesa di ricevere l’autorizzazione per la realizzazione degli impianti e sono 35 i miliardi di investimenti bloccati. La stima arriva da Alleanza per il Fotovoltaico. La burocrazia, ancora una volta, blocca di fatto una fonte di energia fondamentale e pulita che potrebbe aiutare a renderci meno dipendenti dal gas russo. Progetti di investimento privato, senza alcun onere per lo Stato, pari a 35 miliardi di euro, già presentati e pronti per la messa a terra, ma che sono ancora bloccati a causa della burocrazia.
Il dato che impressiona è legato ai tempi degli iter autorizzativi degli ultimi anni, per cui su un totale 33GW di progetti presentati dal 2018, pari a circa 1.000 impianti, soltanto il 9% è stato fino ad ora autorizzato.
Fotovoltaico: urge che il Governo semplifichi gli iter autorizzativi
L’Alleanza per il Fotovoltaico in Italia rappresenta i principali operatori energetici impegnati nello sviluppo di soluzioni per l’energia solare utility scale sul territorio italiano. Il tema relativo alle procedure autorizzative degli impianti, la cui durata dell’iter allo stato attuale è in media di 4-5 anni, costituisce il gap competitivo più rilevante che separa l’Italia dal raggiungimento degli obiettivi al 2030. La richiesta più urgente è quindi quella di provvedere alla semplificazione degli iter autorizzativi, tramite un intervento diretto da parte del Governo.
Le Regioni- si legge nella nota- continuano a procedere in ordine sparso e a volte retroattivamente, creando incertezza per gli investimenti. Sarebbe quindi determinante promuovere un maggiore coordinamento tra i ministeri competenti in materia (MITE, MIPAAF, MIC.
Il problema dunque non riguarda le tecnologia di realizzazione ma la lentezza burocratica che di fatto sta bloccando l’intero comparto delle rinnovabili e che ci mette in svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi, come la Spagna, che si stanno muovendo in modo più rapido ed efficace.
L’energia elettrica rinnovabile in Europa continua ad espandersi, con una crescita media annua negli ultimi due anni di 44 TWh ma non è sufficiente. Più di metà (52%) di questa nuova generazione rinnovabile dal 2019 ha sostituito l’energia a gas e un terzo ha sostituito il nucleare, mentre solo un sesto ha sostituito il carbone. Le energie rinnovabili, infatti, vanno a sostituire prevalentemente il gas, non tanto il carbone.