Amazzonia, deforestazione record nei primi tre mesi dell’anno
Persa un'area più estesa della città di New York in soli 90 giorni
La deforestazione della foresta amazzonica prosegue senza tregua. È stato stabilito un nuovo record relativo ai primi tre mesi del 2022. Da gennaio a marzo 2022, infatti, la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana è aumentata del 64% rispetto a un anno fa arrivando a 941 chilometri quadrati. Sono dati dell’agenzia di ricerca spaziale nazionale Inpe (Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais).
Si tratta di un’area più estesa di New York, ed è la copertura forestale più vasta mai persa dall’inizio del monitoraggio satellitare nazionale dal 2015.
Questa escalation nella distruzione della più grande foresta pluviale del mondo è aumentata da quando il presidente Jair Bolsonaro è entrato in carica nel 2019, indebolendo fin da subito le protezioni ambientali, sostenendo che ostacolavano lo sviluppo economico della regione amazzonica.
No primeiro trimestre de 2022, a Amazônia já acumula 941 km² com alertas de desmatamento, segundo o Deter/Inpe – uma área equivalente a quase três vezes a cidade de Belo Horizonte. #TodosPelaAmazônia https://t.co/YzKdYQrg4J
— Greenpeace Brasil (@GreenpeaceBR) April 8, 2022
Deforestazione: sotto accusa agricoltura intensiva e speculazione fondiaria
La distruzione è causata principalmente dall’agricoltura intensiva e dalla speculazione fondiaria: il Brasile, che ospita circa il 60% della foresta pluviale amazzonica, è una potenza agricola ed è il più grande esportatore mondiale di carne bovina e soia.
Secondo quanto ha affermato in un’intervista al quotidiano brasiliano Globo Raoni Rajao, professore di gestione ambientale presso l’Università Federale di Minas Gerais, la situazione in Amazzonia è “terribile e il fatto che siamo già a un livello record con numeri che di solito ci si aspetta a metà anno è davvero preoccupante“.
La deforestazione insieme al cambiamento climatico ha “impatto sostanziale” sull’Amazzonia, anche in aree lontane dall’attività umana. Secondo gli scienziati ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno in cui i danni alla foresta potrebbero diventare irreversibili.
L’ultimo report IPCC ha avvertito che i governi non stanno facendo abbastanza per frenare le emissioni di gas serra al fine di scongiurare i peggiori effetti del riscaldamento globale e la deforestazione rappresenta circa il 10% delle emissioni globali.
De longe, o pior trimestre da série histórica do Deter.
Entre janeiro e março de 2022 os alertas de desmatamento do @inpe_mct apontam para uma área desmatada equivalente a quase 3X a cidade de Belo Horizonte. #DesmatamentoZero Já #DemarcacaoJá pic.twitter.com/5SyzcVv1fo
— Cristiane Mazzetti (@crmazzet) April 8, 2022
Secondo Cristiane Mazzetti, attivista di Greenpeace, il Brasile è un chiaro esempio di ciò che afferma il rapporto sul clima delle Nazioni Unite quando si riferisce ai governi che non intraprendono le azioni necessarie per contrastare la crisi climatica. “Abbiamo un governo che va deliberatamente contro le misure necessarie per limitare il cambiamento climatico”.