Alpi di plastica: secondo una ricerca del 2021 ritrovato mezzo chilo di rifiuti per ogni chilometro
Scopriamo CLEANALP, il nuovo importante progetto iniziato a marzo di quest'anno e che durerà fino a luglio 2023
Le Alpi purtroppo rischiano di diventare montagne di plastica: bottiglie, frammenti di piatti e bicchieri, particelle di gomma vengono ritrovati ovunque e si tratta di materiale non sempre abbandonato dagli escursionisti ma spesso trasportato dai fenomeni atmosferici. Una ricerca dell’European Research Institute con il Politecnico di Torino ha rilevato la presenza di microplastiche nella neve in quota. Nel 2021 sono stati prelevati venti campioni di neve provenienti da 5 aree delle Alpi occidentali, dal versante piemontese del Gran Paradiso alle Alpi Marittime; il progetto, il primo sulle Alpi di queste dimensioni, ha visto anche la partecipazione di 238 volontari che in 23 escursioni hanno raccolto 98 kg di rifiuti di plastica sparsa su 197 km di sentieri. Hanno partecipato al progetto 4 rifugi alpini “pilota”, 8 scuole, 33 classi, 660 studenti e l’Associazione gestori rifiuti alpini.
“L’inquinamento da plastica è normalmente associato al mare o alle zone urbane, pochissimo si è indagato sulle aree montane: generalmente si ritiene che queste siano esenti. In base alle esperienze maturate in ogni habitat del Pianeta, dall’Artico al Mediterraneo ai fiumi, abbiamo pensato che fosse il momento di passare a un’azione di sistema anche per le Alpi, già duramente colpite dal cambiamento climatico. Abbiamo quindi promosso il progetto “Stop the Alps becoming plastic mountains” nel 2021, che ha prodotto un’importante ricerca sulle microplastiche nella neve, su un’area vasta e lungo l’intera stagione invernale. Durante lo svolgimento di questo progetto abbiamo anche raccolto una media di mezzo chilo di rifiuti di plastica per ogni chilometro lungo 197 km di sentieri in alta montagna”.
Un nuovo importante progetto è iniziato a marzo di quest’anno e durerà fino a luglio 2023, si tratta di CLEANALP che oltre all’azione su diversi livelli come sensibilizzazione, educazione, formazione e prevenzione, agirà sulla ricerca documentando la tipologia e i marchi degli oggetti, quando riconoscibili, dispersi in ambiente alpino. Lo scopo del progetto nell’ambito di un programma finanziato da The North Face Explore Fund con il coordinamento di European Outdoor Conservation Association-EOCA, è quello di salvaguardare l’habitat alpino di bassa, media e alta quota, uno degli ultimi ambienti parzialmente incontaminati dell’Europa meridionale, straordinariamente prezioso per tutta l’area, dal punto di vista ecologico, culturale, sanitario, economico.
“Con questo progetto, le persone vedranno e toccheranno la quantità di rifiuti presenti anche nei luoghi più selvaggi delle Alpi nord-occidentali: questa esperienza personale, concreta e reale sarà un fattore chiave per un cambiamento di vita. Inoltre, svilupperemo la conoscenza del problema dell’inquinamento da plastica e la possibile prevenzione da parte dei professionisti della montagna e del turismo, dei giovani e degli appassionati di outdoor. Durante il periodo del progetto sono previste 40 pulizie, coinvolgendo almeno 500 persone su più di 500 km di sentieri, attività scolastiche, eventi pubblici, workshop e attività di comunicazione. Si prevedono 2000 persone direttamente coinvolte in loco e 100000 raggiunte dalle attività di comunicazione tramite social media, stampa, video e live. Il progetto agirà nelle più magnifiche destinazioni alpine: dal Parco delle Alpi Marittime, al Parco Nazionale del Gran Paradiso, al Parco Nazionale della Valgrande, osservando paesaggi mozzafiato con fauna e flora di straordinario valore. Quindi, le persone saranno fortemente attratte dall’opportunità di vivere bellissime esperienze in luoghi così speciali e di essere parte della ricerca scientifica e della protezione delle Alpi”.