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La mobilitazione di Fridays For Future dopo le perquisizioni nelle case degli attivisti. La testimonianza: “mi sono sentito insicuro”

Una settimana fa le perquisizioni nelle abitazioni di tre attivisti: l'accusa è quella di aver imbrattato un muro di Centrex, controllata del gigante russo Gazprom

Le attiviste e gli attivisti di Fridays For Future sono tornati in piazza venerdì 27 maggio, a una settimana dalle perquisizioni che all’alba del 19 maggio sono state svolte nelle abitazioni di tre esponenti del movimento a Milano. «Non staremo zitti e buoni», promettono.

Le perquisizioni dopo l’azione contro Centrex, controllata del gigante russo Gazprom

Nel primo mattino di giovedì 19 maggio «i Carabinieri sono entrati a casa di 3 attivisti di Fridays For Future Milano», aveva denunciato il movimento.

Secondo quanto riferisce Fridays For Future le perquisizioni sarebbero legate a una denuncia per imbrattamento e «sabotaggio con fumogeni» presentata dopo un’azione avvenuta il 19 marzo, in vista dello Sciopero Globale per il Clima dello scorso 25 marzo, durante la quale erano state dipinte con la vernice le scritte  “Il gas fossile uccide” e “Basta affari con i dittatori” sul palazzo di Centrex, una controllata della compagnia russa Gazprom.

Le forze dell’ordine sarebbero entrate in azione solo due mesi dopo, «non a caso», affermano gli attivisti, «proprio nei giorni in cui è stato riconfermato un accordo tra Gazprom ed Eni».

Fridays For Future Milano

La mobilitazione a Milano, Fridays For Future: “Non staremo zitti e buoni”

“Oggi siamo qui per dare supporto alle persone coinvolte: è stato un evento impattante nelle loro vite, ma quello che è successo non cambia le nostre rivendicazioni”, ci dice Ester, una giovane attivista con cui abbiamo parlato al presidio. “Anzi, ci ha fatto capire che abbiamo ancora più lavoro da fare di quanto potessimo immaginare”.

Fridays For Future Milano

Le cose stanno cambiando, ma manca la volontà politica: non abbiamo più tempo per i piccoli passi

“Un cambiamento ci sarà, e si è già visto”, commenta Cecilia, un’altra degli attivisti che hanno preso parte al flashmob. “Ma abbiamo gli anni contati, non abbiamo più tempo per i piccoli passi“.
“Certo, è importante essere consapevoli e supportare anche i passi più piccoli che effettivamente si stanno compiendo, e non penso che si sarebbero visti senza l’impegno di Fridays For Future e delle altre realtà ambientaliste”.

“Le persone stanno comprendendo sempre più velocemente cosa serve fare, ma per quanto sia importante che ci sia un cambiamento nella vita di tutti i giorni, è fondamentale che le istituzioni si muovano”, osserva Ester. E taglia corto: “per un cambiamento reale serve la volontà politica, le soluzioni ci sono e chi dice il contrario va contro la scienza”.

Fridays For Future Milano

“Mi sono sentito controllato, insicuro”: la testimonianza di uno degli attivisti coinvolti dalle perquisizioni

Alla mobilitazione di venerdì hanno preso parte anche gli attivisti che sono stati coinvolti direttamente nelle perquisizioni. Abbiamo parlato con uno di loro. “Adesso sto bene”, ci ha detto, “ma ho avuto una sensazione di oppressione per un po’ di tempo, quella sensazione di quando cammini per strada e ti senti osservato, controllato. Mi sono sentito insicuro”.

Mi hanno sequestrato alcuni vestiti e anche il telefono – racconta -, questo mi ha creato problemi anche con il lavoro”. È successo anche a un’altra degli attivisti coinvolti, mentre un terzo si sarebbe visto portare via anche due computer e ha dovuto subire un trattamento più umiliante, costretto a spogliarsi e fare dei piegamenti.

L’accusa? “Aver imbrattato i muri e aver sabotato le videocamere con i fumogeni”, conferma.

“Avevo paura di restare solo, invece c’è stato molto sostegno”

“Una solidarietà di questo tipo non l’avevamo mai vista in tante altre situazioni repressive in cui ci siamo trovati prima”.

“Ci sono tre interrogazioni parlamentari, Greenpeace si è mobilitata chiedendo che un osservatorio sui diritti umani aprisse un fascicolo sulla vicenda: da questo punto di vista sono contento – ci confida -, perché il timore era quello di ritrovarsi soli“.

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Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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