Overshoot Day: da qui a fine 2022 siamo in debito ecologico con il Pianeta
La data dello sovrasfruttamento delle risorse naturali quest'anno cade il 28 luglio
Quest’anno, l’Overshoot Day cade il 28 luglio, in concomitanza tra l’altro con la Giornata Mondiale per la Conservazione della Natura, in cui viene ricordata l’importanza di un ambiente sano come base necessaria per la stabilità e produttività della nostra società, ma soprattutto per il benessere delle generazioni presenti e future.
La data simbolica dell’Overshoot Day segna l’esaurimento delle risorse naturali che abbiamo “a disposizione” e per il 2022 si allinea a quelle del 2019 e 2021, anticipandole di 1 giorno. Nel 2020, a causa del lockdown causato dalla pandemia, l’Overshoot day era slittato di 3 settimane, al 22 di agosto. La ripresa dell’economia e delle attività globali, ha però riportato questa data simbolica direttamente ai livelli pre-pandemia.
Cosa significa Overshoot Day?
L’Overshoot Day, data di esaurimento delle risorse naturali, viene determinato dalle analisi del Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che ha avviato – e continua a portare avanti – i calcoli per la contabilità delle risorse naturali attraverso l’Impronta Ecologica.
Il 28 luglio di quest’anno esauriremo il nostro “budget” di risorse naturali a disposizione nell’arco dell’anno e inizieremo ad entrare in debito. Si tratta di una data simbolica per segnare il momento in cui può considerarsi esaurita la biocapacità del pianeta. Da quel giorno in avanti, fino alla fine dell’anno, l’uomo entra in debito con il Pianeta e utilizza risorse naturali, compromettendo la capacità futura degli ecosistemi di rigenerarle. Quest’anno, ad esempio, avremmo bisogno delle risorse naturali di 1,75 pianeti Terra.
Nel 1971 l’Overshoot Day è caduto a fine dicembre. Da quel momento in avanti, ogni anno la data è stata via via anticipata, marcando la tendenza allo sovrasfruttamento delle risorse naturali.
Il Global Footprint Network analizza lo sfruttamento delle risorse di ogni Paese: Qatar e Lussemburgo hanno la peggiore impronta ecologica. L’Italia ha esaurito le risorse a sua disposizione addirittura a metà maggio. Questo significa che dal 16 maggio al 31 dicembre consumeremo risorse che dovrebbero essere risparmiate per il futuro, creando uno squilibrio sempre più grave nel Pianeta e facendo crescere il nostro debito nei confronti delle prossime generazioni.