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Strage in Pakistan, più di mille le vittime delle alluvioni. Il ruolo della crisi climatica

Il bilancio delle vittime in Pakistan si aggrava di ora in ora, e al momento le persone uccise dalle alluvioni hanno già superato quota mille. Secondo le stime sono state coinvolte più di 30 milioni di persone ed è stato allagato oltre un terzo del territorio nazionale in settimane di piogge monsoniche.

Le responsabilità principali della catastrofe sono da ricercare nella crisi climatica. In particolare, il riscaldamento globale ha provocato precipitazioni record in questa stagione dei monsoni, ancora in corso. «Il Pakistan non ha mai visto un ciclo ininterrotto di monsoni come questo», ha detto il ministro del cambiamento climatico Sherry Rehman: «questa non è una stagione normale».

«Stiamo assistendo alle peggiori alluvioni nella storia» del Pakistan, ha confermato al Guardian lo scienziato Fahad Saeed, di Climate Analytics.

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Mentre il clima cambia, è dal 2010 che il Pakistan deve affrontare in modo regolare alluvioni, ondate di caldo e incendi. «Ora, affrontare eventi estremi ogni anno è diventata la norma», commenta il dottor Saeed: «il cambiamento climatico sta influenzando davvero» la situazione nel paese.

Per quanto riguarda nello specifico il fenomeno dei monsoni, uno studio del 2021 ha già confermato che la crisi climatica li sta rendendo più intensi e irregolari. Secondo le stime degli scienziati a ogni grado di aumento nella temperatura media globale corrisponde circa il 5 per cento di pioggia in più.

Nel 2010 alluvioni record in Pakistan hanno ucciso 1.700 persone. Si è trattato di un evento catastrofico che secondo le stime dovrebbe verificarsi in media meno di una volta al secolo, ma a causa del cambiamento climatico dopo soli 12 anni la nazione si trova a far fronte nuovamente a un evento simile.

Clima ma non solo: i fattori in gioco nelle alluvioni in Pakistan

Se il cambiamento climatico ha avuto un ruolo fondamentale, a provocare una strage di queste proporzioni è stata la combinazione letale con altri fattori. Tra questi la vulnerabilità dei cittadini, che in alcune delle regioni più colpite sono estremamente poveri, i pendii montuosi particolarmente ripidi e la deforestazione. Secondo alcuni scienziati anche il fenomeno naturale della Niña potrebbe aver contribuito alla gravità della situazione, ma il suo ruolo è ancora da accertare. A rendere ancora più devastanti le piogge monsoniche anche la fragilità del territorio, che nella prima parte del 2022 ha dovuto far fronte a un’ondata di caldo e siccità record, resa 30 volte più probabile dal riscaldamento globale.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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