L’Estate 2022 è stata la più calda in Europa dal 1979: i dati
Le concentrazioni di CO2 continuano ad aumentare
Caratterizzata da ondate di caldo consecutive e molto intense, l’estate 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa dopo il 1979, anno in cui sono iniziate le misurazioni ufficiali. Lo conferma l’ultimo bollettino mensile realizzato dal servizio Copernicus.
Il trimestre giugno-luglio-agosto è stato complessivamente molto caldo non solo nel nostro Continente, ma anche a livello globale. Agosto 2022, in particolare, è stato il terzo agosto più caldo della serie storica, con una anomalia globale di 0,3°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.
In Europa le temperature di agosto sono state addirittura di 0,8°C più elevate rispetto a quella del 2018, il record precedente. A conti fatti, l’agosto 2022 è stato 1,72°C più caldo della media del periodo 1991-2020 nel nostro continente. Superata – e di molto – quindi i mesi di agosto del 2003 e del 2010, mesi in cui, sottolinea Copernicus, nonostante picchi di temperatura più elevati, alcune ampie zone d’Europa risultarono essere più fredde del normale. Quest’anno, invece, tutto il territorio europeo ha subito un caldo anomalo ad agosto, con temperature molto elevate per lunghi periodi di tempo.
Estate 2022 la più calda per l’Europa
Il mese di agosto ha chiuso un trimestre estivo davvero eccezionale per l’Europa: la temperatura si è mantenuta in media 1,34°C oltre la norma calcolata nel trentennio 1991-2020. Questa differenza rende quella del 2022, l’estate più calda della nostra storia recente (dal 1979), staccando il precedente record (2021) di ben 0,4°C, e quelle del 2012 e 2018 di 0,5°C. Persino la terribile estate del 2003 è risultata essere più “fresca”, un’estate che fu profondamente segnata da ondate di caldo eccezionali responsabili di decine di migliaia di morti nel nostro continente.
Ma, come sappiamo, il caldo anomalo non ha interessato solo il nostro continente, ma ha insistito per lungo tempo anche in Cina. I settori orientali del Paese hanno vissuto l’estate più calda della loro storia recente. Le alte temperature dell’estate qui, così come in Europa, si sono affiancate ad un difficile e lungo episodio di grave siccità che richiederà molto tempo per essere sanato. L’Europa ha vissuto una delle peggiori siccità degli ultimi 500 anni, e la Cina ha chiuso l’estate più siccitosa almeno degli ultimi 61 anni.
Ad essere interessati da temperature più elevate sono stati però anche vasti settori del Nord America, che hanno vissuto una delle estati più calde della sua storia, nord-ovest dell’Africa, Giappone, est della Russia. L’inverno australe è stato particolarmente mite in Antartide, specie lungo la penisola Antartica che nell’ultimo trimestre ha fatto registrare le anomalie più evidenti.
Quanto si è scaldato il Mondo durante il lungo regno di Elisabetta II?A volte capire il ritmo con cui viaggia il riscaldamento globale risulta difficile. Si parla di decenni, di secoli, ma a volte sembrano periodo lontani. Brian Brettschneider, climatologo di base in Alaska, ha realizzato, basandosi sui dati di Berkeley Earth, una mappa che mostra quanto il Mondo si sia scaldato nei 70 anni di Regno di Elisabetta II. La mappa mette subito in evidenza la regione artica, che ha subito un riscaldamento di 3 gradi. Spiccano anche le terre emerse dell’emisfero settentrionale. Rispetto a 70 anni fa, le temperature oggi sono in media da 1 a 2 gradi o più superiori. In Europa, in particolare, i settori occidentali sono da 1,5 a 2 gradi più caldi, i settori centro-orientali persino 2 o 2,5 gradi più caldi di allora. Anno dopo anno, decennio dopo decennio, ci stiamo abituando a temperature sempre più elevate. Un cambiamento che ci sembra lento, rispetto alle nostre vite, ma che in realtà avviene molto velocemente, in ogni angolo del Mondo. |
Il Pakistan, colpito da pesantissime alluvioni responsabili di oltre 1200 morti, nei settori costieri di Oman, Yemen, gran parte dell’Australia centro-orientale e della Groenlandia, parte della Siberia e nord-est della Cina, invece, hanno vissuto un trimestre più fresco del normale.
A questi dati, se ne aggiunge un altro: le concentrazioni di anidride carbonica hanno raggiunto una media di 417.2 ppm ad agosto. Le concentrazioni di CO2, misurate sulla vetta del Mauna Loa, sono risultate essere quindi di 2.7 ppm più elevate di quelle di un anno fa (agosto 2021). Un altro segnale che indica come l’umanità stia procedendo nella direzione sbagliata.
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