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Abbiamo tutti il diritto, e il bisogno, di sistemi di allerta precoce

Metà dei paesi a livello globale non dispone ancora di sistemi di allerta precoce: alla COP27 l'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha presentato un piano per garantirli ovunque nel giro di 5 anni

Durante la COP27 – il vertice sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo in questi giorni a Sharm el-Sheikh, in Egitto – il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha presentato un piano d’azione esecutivo per l’iniziativa “Allerta precoce per tutti”.
Il piano è stato elaborato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che sottolinea: «il costo dell’investimento iniziale in cinque anni è stimato a 3,1 miliardi di dollari, i benefici sono enormi».

Guterres ha annunciato il piano durante una riunione dei governi e dei leader delle organizzazioni delle Nazioni Unite, delle agenzie finanziarie, delle società Big Tech e del settore privato durante la conferenza sui cambiamenti climatici. Ad accompagnare il piano, una dichiarazione congiunta firmata da 50 paesi.

«Le emissioni di gas serra in costante aumento stanno sovralimentando eventi meteorologici estremi in tutto il pianeta – ha detto Guterres. «Queste crescenti calamità costano vite e centinaia di miliardi di dollari in perdite e danni. Le persone sfollate a causa di disastri climatici sono tre volte più numerose rispetto a quelle dovute alla guerra. Metà dell’umanità vive già in zone di pericolo». In questo scenario, ha avvertito Guterres, è fondamentale investire «in adattamento e resilienza. Ciò include le informazioni che ci consentono di anticipare tempeste, ondate di caldo, inondazioni e siccità. A tal fine, ho chiesto che ogni persona sulla Terra sia protetta da sistemi di allerta precoce entro cinque anni, con la priorità di supportare prima i più vulnerabili».

Il piano d’azione elaborato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale permetterebbe di realizzare quanto richiesto dal Segretario Generale dell’ONU, arrivando in cinque anni a raggiungere tutte le persone sulla terra permettendo di allertarle contro le condizioni meteorologiche rese sempre più estreme e pericolose dai cambiamenti climatici.

I costi possono sembrare alti, ma in realtà sono decisamente superati dai benefici, ha spiegato l’OMM. In particolare servirebbe stanziare 3,1 miliardi di dollari USA tra il 2023 e il 2027 (è solo il 6 per cento dei 50 miliardi di dollari richiesti per il finanziamento globale per l’adattamento ai cambiamenti climatici).
Metà dei paesi a livello globale non dispone ancora di sistemi di allerta precoce, e sono ancora di meno le nazioni che dispongono di quadri normativi per collegare gli allarmi precoci ai piani di emergenza. Le situazioni più critiche in questo senso si registrano proprio nei paesi in via di sviluppo che si trovano in prima linea contro gli effetti più devastanti dei cambiamenti climatici, ovvero i paesi meno sviluppati (LDC) e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).

Tra le diverse misure necessarie per l’adattamento ai cambiamenti climatici, i sistemi di allerta precoce sono considerati tra gli strumenti più economici ed efficaci per proteggere le persone e le risorse dai pericoli, come tempeste, alluvioni, ondate di caldo e tsunami. «Gli allarmi tempestivi salvano vite e forniscono enormi vantaggi economici – ha affermato il Segretario generale dell’OMM, il Prof. Petteri Taalas -. Solo 24 ore di preavviso di un evento pericoloso imminente possono ridurre i danni che ne derivano del 30%».

Secondo le stime della Commissione globale sull’adattamento, un primo investimento di 800 milioni di dollari per avere questi sistemi nei paesi in via di sviluppo eviterebbe perdite da 3 a 16 miliardi di dollari all’anno. Per avere sistemi di allerta precoce, gli ingredienti essenziali includono una comprensione più profonda del rischio su tutte le scale temporali; servizi meteorologici e idrologici nazionali più efficienti, agenzie di gestione del rischio di catastrofi e misure di preparazione alle emergenze; supporto finanziario e tecnico accessibile e un settore umanitario anticipatorio. Anche un approccio incentrato sulle persone che dia priorità al coinvolgimento della comunità è fondamentale, avvertono gli esperti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Sameh Hassan Shoukry, Ministro degli Affari Esteri egiziano e Presidente della COP27, ha sottolineato durante la presentazione che «la scienza mostra chiaramente l’urgenza con cui dobbiamo agire per aiutare quanti necessitano di sostegno ad adattarsi agli impatti negativi dei cambiamenti climatici. Il lancio di questo Piano d’azione esecutivo è un contributo importante per l’adattamento e la resilienza, in particolare in Africa, dove il 60% delle persone non è coperto da sistemi di allerta precoce».

L’evento ha visto la partecipazione di diversi ministri, ed è intervenuto anche il presidente di Microsoft Brad Smith che ha sottolineato il ruolo fondamentale della tecnologia. «Questa iniziativa delle Nazioni Unite salverà vite – ha detto -, consentendo alle persone di adattarsi ai cambiamenti climatici e rispondere alle allerte precoci prima che si verifichino disastri». «Oggi abbiamo l’intelligenza artificiale gli strumenti per i dati – ha aggiunto -. Mettiamoli al lavoro per prevedere e avvertire della prossima crisi».

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La versione integrale del piano messo a punto dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale è disponibile, in inglese, a questo link.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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