A Capodanno un’Europa calda come in estate: non si era mai visto niente di simile
Sbriciolati centinaia di record in un solo giorno: a Capodanno le temperature hanno raggiunto valori tipici di inizio estate
Nel pieno dell’inverno l’Europa sta vivendo un’ondata di caldo che non ha precedenti: quella del Capodanno 2023 è stata la giornata più calda mai registrata nel mese di gennaio in molte nazioni del continente. La colonnina di mercurio ha raggiunto valori da inizio estate, frantumando centinaia di record.
Il primo giorno del 2023 è stato eccezionalmente mite anche per l’Italia, che ormai da settimane è nella morsa dell’anticiclone, responsabile di temperature ben al di sopra della norma con punte che frequentemente si spingono anche oltre i 20 gradi al Centro-Sud e soprattutto sulle Isole maggiori. I suoi effetti si fanno sentire anche nelle condizioni meteo stabili, con precipitazioni quasi del tutto assenti in uno dei periodi dell’anno che dovrebbero rappresentare invece un momento chiave per “fare scorta” di risorse idriche preziosissime.
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I dati più sconvolgenti, però, arrivano dall’Europa centro-settentrionale, dove il giorno di Capodanno è stato segnato da centinaia di nuovi record di caldo.
La Francia per esempio è arrivata fino a 24 gradi, e anche in alcune delle nazioni tipicamente più fredde del continente la colonnina di mercurio è arrivata intorno ai 20 gradi.
Tra queste la Svizzera e l’Ucraina, che hanno raggiunto in pieno questa soglia in un periodo dell’anno in cui dovrebbe essere più normale vivere le cosiddette giornate di ghiaccio, col termometro sotto lo zero anche nelle ore più calde del giorno. Anche la Germania, l’Austria e la Repubblica Ceca hanno localmente superato i 19 gradi sfiorando i 20.
Il caldo estremo si è spinto fino alle nazioni più a nord dell’Europa. 18,9°C il valore più alto registrato in Polonia; Bielorussia e Paesi Bassi hanno superato i 16 gradi, punte oltre i 10 gradi si sono viste perfino in Lettonia, Lituania e Danimarca: nella “gelida” Copenaghen il 2023 si è aperto con una massima di 11,4°C.
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Le cause
«L’Europa è coinvolta da afflussi di aria calda che solitamente si verificano in estate», osserva il meteorologo Simone Abelli di Meteo Expert. In particolare, è essere bollente è la massa d’aria in quota: «i valori al suolo sono attenuati dagli effetti stagionali, come inversioni termiche e soprattutto le ridotte ore di luce, eppure si registrano temperature tipiche di maggio o giugno», ci spiega.
Dietro valori così estremi c’è «l’espansione del promontorio anticiclonico subtropicale, con asse rivolto dall’Africa nord-occidentale verso l’Europa sud-orientale – afferma Abelli -. In questa configurazione della circolazione atmosferica, si sono instaurate correnti sud-occidentali di aria calda di origine tropicale che hanno invaso il cuore del continente favorendo anomalie termiche fino a 10-15 gradi sopra la media, con valori positivi anche nelle ore notturne in Paesi dove in questo periodo si scende normalmente di molti gradi sottozero, come ad esempio in Bielorussia, in Ucraina o in Polonia».
«L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in tutte le stagioni è uno degli effetti della crisi climatica: questa situazione può quindi essere inquadrata sotto questo aspetto».
Quanto durerà?
Il caldo estremo sta per mollare la presa sull’Europa, fortunatamente. «Nei prossimi giorni la massa d’aria calda si dileguerà – anticipa il meteorologo Simone Abelli – lasciando il posto a correnti occidentali atlantiche perturbate (comunque ancora relativamente miti) che, nonostante un ridimensionamento delle temperature favoriranno ancora ancora valori al di sopra della media in molti Paesi, ad eccezione dei settori più orientali del continente (Bielorussia e Ucraina) esposti a correnti più fredde».
Intorno all’Epifania, poi, l’inverno torna a farsi sentire con più decisione in buona parte dell’Europa: «si profila un’imponente irruzione di aria gelida artica».
L‘Italia, però, dovrà aspettare più a lungo per un cambio di scenario. Secondo gli ultimi aggiornamenti meteo il campo anticiclonico che domina il Paese da ben prima di Natale dovrebbe insistere almeno fino all’Epifania. Solo da domenica 8 gennaio potremmo vedere segnali di cambiamento, ma si tratta di un’evoluzione ancora da confermare.
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