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La Città 30 più lunga d’Italia: 45 km attraverso 7 comuni teramani

I tempi sono maturi per passare dall'idea di pista ciclabile a quella di città ciclabile? In Abruzzo si

Progetti di Città 30 sono già stati avviati in molte città europee tra cui Barcellona, Berlino, Bruxelles, Edimburgo, Grenoble, Helsinki, Parigi e nonostante le polemiche, l’introduzione dei nuovi limiti di velocità si sono rivelati molto efficaci. In particolare hanno determinato una maggiore attenzione dei guidatori e una riduzione dei feriti su strada senza comportare un allungamento dei tempi di percorrenza per gli automobilisti con un sostanziale decongestionamento del traffico. Per Città 30 si intende solo in senso stretto un centro abitato in cui quasi tutte le strade abbiano un limite di velocità di 30 km/h: si tratta di una manovra che punta a riequilibrare lo spazio pubblico, riducendo le aree della strada dedicate alle auto con l’inserimento di piste ciclabili e l’allargamento dei marciapiedi, in modo da creare spazi più vivibili per le persone. L’introduzione del limite di velocità a 30 km/h è frutto di un’iniziativa promossa dall’Unione Europea: il Parlamento Europeo il 6 ottobre 2021 ha approvato una risoluzione con la quale invita gli Stati membri a fissare questi limiti di velocità considerati più sicuri nei centri abitati e nelle zone con alto flusso di pedoni, oltre a investire sui sistemi di controllo di velocità e applicare rigide sanzioni per sensibilizzare i guidatori. In Italia dopo i primi esempi di Città 30 a Cesena e Olbia, si stanno affacciando all’argomento anche grandi metropoli come Bologna, Torino e Milano.

La Città 30 più lunga d’Italia

In seno a queste rivoluzioni che puntano a unire sostenibilità e sicurezza stradale, sulla costa abruzzese è stata ideata la Città 30 più lunga d’Italia: 45 km che attraversano 7 comuni del litorale teramano, grazie a un piano sviluppato da ATS Città della Costa insieme a FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e Assoturismo-Confesercenti Abruzzo. I comuni toccati: Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi. La creazione della zona 30 con il più ampio sviluppo lineare d’Italia in uno dei più importanti bacini turistici balneari della costiera adriatica, fa della costa teramana un caso virtuoso sui temi di sostenibilità ambientale, sicurezza, vivibilità, fruibilità ciclabile e pedonabile, declinati in chiave turistica. Questa decisione impatta su una popolazione di 120000 abitanti che supera i 3 milioni di presenze turistiche.

FIAB_Giulianova_TE

Il progetto parte nello stesso territorio in cui anni fa è nata l’idea della Ciclovia Adriatica che, con la recente inaugurazione del ponte ciclopedonale sul Vomano, ha visto il completamento del tratto teramano. La Ciclovia Adriatica è la più grande ciclabile nazionale, con numerosi tratti con infrastrutture e servizi di alta qualità, la cui realizzazione ha richiesto decenni e innumerevoli azioni, un processo culturale prima ancora che infrastrutturale. “Siamo orgogliosi di essere promotori e parte attiva a questo nuovo e ambizioso progetto. La nascita di un’unica zona 30 lungo tutto il litorale teramano conferma che i tempi sono maturi per passare dall’idea di pista ciclabile a quella di città ciclabile. Si tratta di un’iniziativa modello che può e deve essere replicata da altri territori italiani” queste le parole di Alessandro Tursi, Presidente FIAB.

AlessandroTursi_Presidente_FIAB

Gianluca Grimi, Presidente di Assoturismo-Confesercenti d’Abruzzo ha dichiarato: “temi della sostenibilità, della vacanza attiva e sicura, della capacità di vivere una mobilità più dolce hanno un ruolo sempre più forte nella selezione della destinazione turistica: ecco perché la nostra Associazione che in provincia di Teramo riunisce centinaia di albergatori, balneari, titolari di pubblici esercizi, imprenditori dell’ospitalità e dei servizi al turismo, ha deciso, assieme alla FIAB, di farsi parte attiva presso le Amministrazioni locali di un’iniziativa che riteniamo molto rilevante. Siamo convinti che siamo alla vigilia di una svolta per la percezione del nostro territorio e ora lavoreremo perché le attese siano rispettate. Vogliamo ringraziare tutte le Amministrazioni locali per il coraggio e la determinazione dimostrati”.

 

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Già a partire da quest’estate i 45 km della Città 30 della costa teramana saranno facilmente identificabili mediante la realizzazione di segnaletica a terra di grande formato. È solo il primo passo di un articolato piano che prevede interventi sugli assi viari, insieme ad azioni per una gestione congiunta della mobilità sostenibile. Un ruolo importante lo giocherà anche l’intermodalità treno+bici per spostarsi tra i diversi Comuni, con un servizio ferroviario che già oggi funziona come una metropolitana interurbana, con il trasporto delle biciclette gratuito sui convogli regionali, anche in vista dei potenziamenti annunciati.

“Abbiamo aderito con convinzione a questa proposta lanciata da FIAB e Assoturismo-Confesercenti, perché la sicurezza stradale deve essere al centro dell’azione amministrativa e questo influisce fortemente sulla qualità della vita e del turismo. Come associazione temporanea di scopo fra i Comuni della Costa teramana, di cui Silvi è capofila, abbiamo trovato subito una sinergia, un grande senso di responsabilità e di collaborazione su una decisione che rafforza l’immagine, anche in chiave promozionale, di un territorio ospitale, sicuro, pronto a raccogliere le sfide e a guardare al futuro” ha annunciato Andrea Scordella, Sindaco di Silvi.

Conferenza Stampa

I 7 comuni della costa teramana protagonisti dell’iniziativa, dove erano comunque già presenti numerose aree a velocità ridotta, hanno ricevuto la bandiera gialla di FIAB-ComuniCiclabili, il riconoscimento che valuta l’impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile per residenti e turisti e la bandiera blu che viene assegnata alle località turistiche balneari sulla base di numerosi requisiti, inclusi quelli relativi alla gestione sostenibile del territorio.

Conferenza Stampa

Città europee che hanno introdotto le zone 30 hanno ottenuto i migliori risultati sull’utenza più debole. A Helsinki negli anni ’90, gli incidenti mortali pedonali erano 30 all’anno ma dopo l’introduzione delle zone 30 sono scesi a 7, fino a zero nel 2019. A Grenoble dopo 3 anni di città 30, si è registrato un calo del 22%. A Bruxelles nei primi mesi di città 30, si è registrato un 50% in meno di morti e feriti gravi. A Graz, invece, è diminuito del 24% sin dal primo anno e addirittura del 90% di bambini vittime di incidenti davanti alle scuole.

FIAB_Ciclovia Adriatica

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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