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Possibile un “Super El Nino” entro la fine del 2023

I modelli non escludono l'evoluzione di un episodio intenso di El Nino, capace di aumentare le temperature medie globali e di scatenare fenomeni meteo intensi

Dopo tre anni con La Nina, i modelli atmosferici fanno temere per lo sviluppo di un “super El Nino” nel corso del 2023, capace di scatenare in ogni parte del Mondo eventi meteo potenzialmente catastrofici e di aumentare ancora di più la temperatura media globale.

Dalla Nina ad un “super” El Nino: cosa potrebbe succedere nel corso del 2023

La Nina e El Nino sono due fenomeni opposti che fanno parte dell’andamento ciclico chiamato ENSO, ovvero El Nino Southern Oscillation. Semplificando, si tratta di un raffreddamento anomalo (La Nina) e un riscaldamento anomalo (El Nino) della superficie dell’Oceano Pacifico centro-equatoriale. Si tratta di uno dei grandi “motori” del clima globale, ovvero capaci di influenzare in modo evidente alcunipattern” climatici. L’ENSO ha un andamento ciclico in cui queste due fasi opposte si alternano inframezzate da una fase più “neutra”, ovvero quella in cui ci troviamo oggi.

In questa prima parte del 2023, dopo ben 3 anni, La Nina si è dissipata e, secondo le proiezioni, nel corso dei prossimi mesi ci si aspetta il ritorno del Nino, quindi di un riscaldamento anomalo della superficie oceanica del Pacifico centro-orientale.

Questo suo ritorno sarebbe già sufficiente, secondo molti esperti, per far aumentare le temperature a livello globale e rendere il 2023 l’anno più caldo mai registrato. Ma i modelli fisico-matematici suggeriscono anche lo sviluppo di un “super El Nino“, che quindi potrebbe avere effetti ancora più importanti su scala globale.

L’ultimo intenso episodio del Nino si è verificato nel 2016 ed ha contribuito non solo al raggiungimento di nuovi record di temperatura, ma anche all’innesco di piogge alluvionali in alcune zone, periodi siccitosi in altre, aumentando anche lo sviluppo di nuovi focolai di malattie.

el nino fasi storiche

Episodi di “super El Nino” si verificano quando l’anomalia supera la soglia dei 2 gradi. Nel 2016 l’Indice Oceanico del Nino (ONI) ha toccato i 2,6 gradi di anomalia trimestrale della temperatura superficiale dell’area del Pacifico più indicativa. Si tratta della temperatura media più elevata dal 1950 e seguita da quella raggiunta a cavallo del 1997 e 1998 (2,4°C) e da quella del 1983 (2,2°C).

Stando alle ultime proiezioni del BOM, il Servizio Meteorologico Australiano, El Nino dovrebbe entrare in pieno regime a partire da agosto 2023. El Nino tipicamente si sviluppa ogni 4 anni, quindi siamo nei tempi, ma questo episodio potrebbe essere intenso. Le proiezioni dei modelli non escludono infatti un “super El Nino”, ma non c’è ancora alcuna certezza: le proiezioni infatti spaziano da un episodio molto intenso ad un episodio più “normale”.

Stando alle proiezioni di uno dei modelli utilizzati per capire l’andamento del fenomeno nel lungo periodo, El Nino potrebbe risultare in un riscaldamento anomalo della superficie dell’oceano nella zona di riferimento [la regione 3.4], di circa 2,5°C entro l’autunno del 2023.

el nino 2023

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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