Settembre 2023: il più caldo di sempre, un prolungamento dell’estate
Temperature quasi costantemente oltre la norma e poche precipitazioni: i dati Meteo Expert
Il mese di settembre è stato di fatto un prolungamento dell’estate, con temperature quasi costantemente oltre la media e poche precipitazioni. In effetti il valore della temperatura media del mese è paragonabile al valore climatico della terza decade di agosto, con uno scarto di +2.1°C sopra la media di riferimento (trentennio 1991-2020) che, trascurando le approssimazioni al centesimo di grado, rende questo settembre il più caldo della serie storica insieme a quelli del 2011 e del 1987.
Il maggior contributo lo si deve alle temperature massime che sono state 2.4°C sopra la media climatica Il protagonista, naturalmente, è stato l’anticiclone subtropicale in allungamento dall’Africa nord-occidentale, spesso in estensione verso il cuore del nostro continente e unito agli anticicloni che prendevano forma fra i Paesi dell’est e la Russia. In questo contesto, nella prima decade del mese si è verificata una tardiva ondata di calore che ha interessato anche parte dell’Europa settentrionale determinando anche dei record: ad esempio nel Regno Unito, che ha una serie storica ultrasecolare, non sono mai stati osservati 7 giorni consecutivi con temperature oltre i 30 gradi in settembre come è successo quest’anno. Tornando in Italia, sono stati osservati alcuni record di temperatura massima; nella rete ufficiale di stazioni gestite da Aeronautica Militare e ENAV si mette in evidenza la Sardegna con i 38.2°C di Alghero e i 38°C della stazione vicina di Capo Caccia; sulle Alpi spicca Dobbiaco con 28.8°C.
In effetti il caldo si è fatto sentire a tutte le quote con lo zero termico a quote estremamente elevate, quasi costantemente sopra i 3000 nel settore alpino, talvolta sopra i 4000 metri, ma per un breve periodo anche oltre i 5000 metri: il giorno 4 il radiosondaggio di Payerne (Svizzera) ha misurato gli zero gradi a 5253 metri che è il 2° valore più elevato della relativa serie storica, dopo il record del 21 agosto scorso. Sicuramente degno di nota il tracollo termico all’inizio della terza decade, causato dall’arrivo di una intensa perturbazione nord atlantica accompagnata da aria polare marittima che ha ridimensionato le temperature su livelli in linea con la stagione autunnale.
Tuttavia, questo sprazzo di normalità ha lasciato rapidamente il posto a una nuova espansione dell’anticiclone nordafricano con la massa d’aria subtropicale al seguito che ha riportato condizioni estive non solo in Italia, ma anche in molti settori del continente. La notevole anomalia termica di settembre ha contribuito alla risalita del 2023 verso la cima della classifica degli anni più caldi ed esattamente al 2° posto solo dopo il 2022 con uno scarto da inizio anno pari a 0.8°C.
Come sopra accennato, il mese è stato complessivamente siccitoso, con un numero relativamente basso di perturbazioni (in tutto 6) transitate sull’Italia, ma capaci di innescare in qualche occasione forti temporali con grandine e talvolta anche trombe d’aria (34 eventi segnalati nell’arco del mese, di cui 8 tornado sulla terraferma – fonte ESSL European Severe Storms Laboratory), fenomeni in buona parte osservati a metà mese e in occasione del passaggio del fronte nord atlantico a ridosso dell’equinozio. Da segnalare anche il potente ciclone che si è formato nel sud dei Balcani il giorno 4 causando alluvioni, danni e vittime prima in Grecia, poi nel nord-est della Libia dopo aver attraversato lo Ionio e il Mar Libico assumendo alcune caratteristiche tropicali; nel suo tragitto, questa intensa perturbazione si è limitata a sfiorare le estreme regioni meridionali italiane senza generare situazioni critiche.
Le elaborazioni statistiche evidenziano la mancanza di quasi metà delle precipitazioni normali a livello nazionale, più precisamente il 47% in meno rispetto alla media, un dato che pone questo mese al decimo posto fra i meno piovosi nella serie storica dal 1959. In tutti i settori del Paese prevalgono i deficit, più pesanti al Centro-Sud e sulla pianura Padana orientale, ma in particolare al Centro dove l’anomalia di -64% colloca il settembre di quest’anno al 3° posto fra i più siccitosi per queste regioni. Solo in pochissime aree gli accumuli mensili hanno superato la media, in particolare su alcune zone della Liguria e del settore alpino. Nonostante le scarse precipitazioni di settembre, il bilancio da gennaio resta positivo, seppur in calo, intorno a +17% che equivale a circa 22 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla media.
Settembre rovente a livello globale
A livello globale è stato il settembre più caldo dalla metà del XIX secolo con una temperatura media superficiale “dopata” anche dal riscaldamento del settore equatoriale dell’Oceano Pacifico (El Niño) oltre che dal progressivo incremento dell’effetto serra. Tale valore di temperatura è circa 0.5°C più elevata rispetto al precedente record, un’enormità a livello planetario, e circa 1.75°C sopra la media dell’epoca preindustriale, quindi ben oltre 1.5°C che è il limite fissato nell’accordo di Parigi sul clima. Questo settembre è stato talmente anomalo da comparire fra i 30 mesi più caldi in 18ma posizione, l’unico settembre nella classifica monopolizzata dai mesi appartenenti all’estate boreale, nei primi due posti della quale svettano il luglio e l’agosto di quest’anno.