L’Australia si è scaldata di 1.5°C tra il 1910 e il 2023
Secondo le registrazioni di temperature a lungo termine del Bureau of Meteorology, in Australia il clima si è riscaldato di 1.5 gradi dal 1920
La relazione annuale sul clima pubblicata dal Bureau of Meteorology dell’Australia conferma che, nel lungo termine, le temperature del continente hanno raggiunto il grado e mezzo di aumento medio rispetto ai livelli del 1910.
«Il cambiamento climatico continua a influenzare il clima dell’Australia – avverte il rapporto -. Da quando sono iniziate le misurazioni nazionali nel 1910, il clima australiano si è riscaldato di circa 1,5°C».
Un dato allarmante, che per quanto circoscritto al territorio australiano deve servire da campanello d’allarme anche per l’aumento della temperatura media globale: con l’accordo di Parigi tutti i Paesi delle Nazioni Unite hanno promesso di fare il possibile per mantenere il riscaldamento entro 1.5°C rispetto ai livelli preindustriali, e di recente hanno confermato l’impegno alla COP28, la Conferenza ONU sul Clima.
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La relazione sul clima dell’Australia entra poi più nel dettaglio di quanto avvenuto nel 2023, tra caldo anomalo e fenomeni estremi come incendi e alluvioni senza precedenti.
Il 2023 è stato l’ottavo anno più caldo dall’inizio delle registrazioni e il più caldo dal 2020, con una temperatura nazionale di 0,98°C superiore alla media tra il 1961 e il 1990. Caldissimo soprattutto l’inverno, il più caldo mai registrato nel continente, con una temperatura media nazionale di 1.53°C superiore a quella del periodo 1961-1990.
Per quanto riguarda le precipitazioni, è stato un anno di contrasti estremi tra il nord e il sud dell’Australia. Il Queensland e il Territorio del Nord hanno registrato precipitazioni superiori alla media, con anomalie anche significative e numerose alluvioni anche gravi; negli altri settori dell’Australia il clima è stato siccitoso, con precipitazioni inferiori alla media.
Il rapporto sul clima conferma che anche la superficie del mare negli oceani attorno all’Australia sono state più alte del normale, con 0.54°C in più rispetto alla media del periodo 1961-1990. Mare caldo e temperature anomale hanno avuto effetti anche sul ghiaccio marino antartico, che ha fatto registrare un’estensione ai minimi storici e sempre al di sotto della media 1991-2020.
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