Nessuno pensa alla gestione dell’Acqua: la Banca Mondiale vuole aumentare i finanziamenti per mitigare i rischi
Il cambiamento climatico mette in serio rischio la disponibilità di acqua dolce in diverse aree del Pianeta, provocando crisi umanitarie e perdite economiche spesso ignorate. L’acqua è una risorsa che diamo spesso per scontata e che sprechiamo regolarmente. Talvolta inoltre l’acqua arriva tutta insieme, provocando allagamenti e alluvioni, oppure manca per mesi dando vita a periodi di siccità più o meno intensi, oppure viene inquinata dalle attività umane, con danni a cascata sugli ecosistemi. Dobbiamo imparare a gestire l’acqua in modo consapevole per mitigare le alterazioni innescate dal riscaldamento globale e ridurre il rischio di trovarci, un domani, a bocca asciutta.
Oggi oltre 2,3 miliardi di persone oggi non hanno accesso all’acqua potabile e 3,6 miliardi non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari, con forti implicazioni per la salute, l’istruzione e lo sviluppo sociale. Entro il 2030 il mondo dovrà affrontare un deficit tra domanda e offerta del 40%, mentre già il 10% della popolazione mondiale già vive in aree di critico stress idrico.
L’acqua non conosce confini: si tratta di un problema locale, nazionale, regionale e globale, e richiede attenzione e risorse ad ogni livello. Le sfide ad essa legate sono tra le più importanti oggi e lo diventeranno ancora di più nei prossimi anni. Dare priorità e proteggere questa preziosa risorsa e garantire un accesso sostenibile a vari servizi idrici per le comunità e le economie è quindi urgente, ma attualmente non vengono intraprese azioni concrete: la fornitura di servizi idrici è infatti carente a causa degli investimenti insufficienti nel settore. Colmare il gap di investimenti è essenziale e il settore privato ha un ruolo chiave da svolgere nel colmare il gap finanziario e nel contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile legati all’acqua.
Nove disastri naturali su dieci sono legati all’acqua, ed entro il 2050, inondazioni e siccità potrebbero causare perdite cumulative per 5,6 trilioni di dollari all’economia globale.
La Banca Mondiale, insieme alla Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (IBRD), l’Associazione Internazionale per lo Sviluppo (IDA), la Società Finanziaria Internazionale (IFC), l’Agenzia Multilaterale di Garanzia degli Investimenti (MIGA), e il 2030 Water Resources Group (2030 WRG), una piattaforma di collaborazione pubblico-privata, si sono impegnati ad aumentare i finanziamenti per gli investimenti legati all’acqua nelle economie emergenti e in via di sviluppo, concentrandosi specificamente sull’aggregazione di ulteriori innovazioni, competenze e capitali del settore privato in un unico progetto di settore che è stato storicamente finanziato attraverso finanziamenti pubblici e agevolati nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo.
Il quadro strategico risultante è presentato nella pubblicazione Scaling Up Finance for Water, che rappresenta il primo sforzo concertato da parte della Banca Mondiale (compresi IBRD, IDA, IFC e MIGA) per impegnarsi congiuntamente su opportunità a livello programmatico e di progetto nel settore idrico, con l’obiettivo di sbloccare competenze, innovazione e capitali del settore privato.
Il piano prevede di creare le condizioni abilitanti per aumentare gradualmente i finanziamenti attraverso riforme e regolamenti, una ristrutturazione del settore, lo sviluppo di capacità e incentivi. In secondo luogo si vuole coinvolgere e aumentare la partecipazione del settore privato attraverso concessioni, BOT (Build-Operate-Transfer), contratti basati sulle prestazioni e altri strumenti per migliorare l’efficienza operativa e la sostenibilità finanziaria. Il terzo luogo si procede nel diversificare ed espandere la gamma di soluzioni finanziarie disponibili per ciascun Paese, attraverso una copertura del debito commerciale, attraverso obbligazioni, microfinanza, partenariati pubblico-privato e strumenti azionari. Infine resta cruciale promuovere l’azione per il clima attraverso progetti idrici che aiutano a costruire resilienza, adattarsi e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
“Per creare un settore idrico sostenibile e resiliente con capitale sufficiente per il futuro – spiega la Banca Mondiale nel progetto – è importante imparare dal passato, rafforzare la capacità dei governi e dei fornitori di servizi idrici, creare un ambiente favorevole agli investimenti nel settore idrico, sviluppare una serie di progetti bancabili, mobilitare gli investimenti idrici utilizzando l’intera gamma di soluzioni finanziarie disponibili, con particolare attenzione alla valuta locale e alla finanza nazionale, e riunire le varie parti interessate a livello nazionale attorno a principi comuni per coordinare l’azione e i finanziamenti nel settore”.