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Ondata di caldo eccezionale: elevato inquinamento da ozono in Pianura Padana

Le elevate temperature che stiamo raggiungendo in Italia e in Europa, coinvolti dall’ondata di caldo intenso portato dall’anticiclone africano, stanno facendo aumentare le concentrazioni di ozono nella bassa atmosfera.

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Di solito si parla di inquinamento atmosferico principalmente nei mesi freddi, ma l’inquinamento è un problema anche estivo. L’ozono è un inquinante fotochimico che si forma quando la radiazione solare reagisce con inquinanti già presenti nell’aria. Nei periodi tardo-primaverili ed estivi, il forte irraggiamento solare e il caldo favoriscono le reazioni fotochimiche che generano l’ozono. I livelli aumentano, infatti, durante le ore più calde della giornata.

Elevate concentrazioni di questo inquinante possono favorire l’insorgenza di disturbi sanitari, specie per i soggetti più sensibili: l’ozono è un gas con capacità irritanti per gli occhi, per le vie respiratorie e per le mucose in genere. Oltre agli effetti negativi sulla salute umana, le concentrazioni di ozono superficiale hanno anche impatti dannosi sulla vegetazione e sugli ecosistemi e possono anche compromettere gravemente la resa dei raccolti ed essere responsabili della perdita di biodiversità.

Inquinamento da ozono, concentrazioni in aumento in Pianura Padana

Dall’inizio dell’estate, il Servizio di Monitoraggio Atmosferico di Copernicus CAMS ha monitorato diversi periodi favorevoli all’aumento delle concentrazioni di ozono superficiale. A causa dell’attuale ondata di caldo intenso, tra il 29 luglio e il 4 agosto è previsto un nuovo episodio di elevate concentrazioni di ozono superficiale e superamenti dei valori limite fissati dalla legislazione europea sulla qualità dell’aria in diverse aree dell’Europa occidentale e meridionale.

In particolare, sono previste concentrazioni di ozono superficiale con valori di picco per la regione parigina, il Benelux e la Germania. Si prevede che in questi giorni anche la Pianura Padana registrerà concentrazioni di ozono superficiale molto elevate.

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Secondo la Direttiva Europea sulla qualità dell’aria ambiente, la media massima giornaliera su otto ore dei livelli di ozono deve essere inferiore a 120 µg/m3, con un superamento consentito di 25 giorni all’anno (18 giorni nella direttiva riveduta sulla qualità dell’aria ambiente adottata dal Parlamento Europeo nell’aprile 2024).

In Pianura Padana, secondo le previsioni del CAMS, le concentrazioni potrebbero superare i 120-140 µg/m3 ad inizio agosto. A Milano la media di 8 ore supera già i 170 µg/m3, a Varese raggiunge i 176 µg/m³, con picco giornaliero di 207 µg/m³, a Novara raggiuti ieri i 155 μg/m³, ad Alessandria i 138 μg/m³, a Modena raggiunge i 133 μg/m³, a Reggio Emilia 139 μg/m³, a Piacenza 159 μg/m³.

Inquinamento, come si forma l’ozono nella bassa atmosfera?

L’ozono è un gas composto da molecole instabili con un odore pungente e dotato di grande reattività. Viene prodotto in atmosfera dalla reazione tra ossidi di azoto, composti organici volatili e raggi solari.

In genere, la quota proveniente dall’esterno rappresenta la maggior parte dell’ozono presente in un ambiente confinato, tuttavia, nelle abitazioni può essere emesso in maniera significativa da strumenti elettrici ad alto voltaggio, quali motori elettrici, stampanti laser e fax, da apparecchi che producono raggi ultravioletti, da filtri elettronici per pulire l’aria, non correttamente installati e senza una adeguata manutenzione.

In ambiente esterno, le principali sorgenti di particolato sono due: di origine naturale (suolo, sospensioni marine, emissioni vulcaniche, spore, ecc.), per le quali si riscontra una maggiore frazione di particelle grossolane; e di origine antropica (motori a combustione, impianti industriali, impianti per riscaldamento, ecc.), per le quali si riscontra una maggiore frazione di particelle fini.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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