Incendi: 600 roghi nei primi 7 mesi del 2024 in Italia
Situazione difficile anche nei Balcani dove alte temperature e siccità favoriscono la diffusione delle fiamme
Stiamo vivendo un’estate caratterizzata da temperature quasi costantemente sopra le media in molti settori europei e anche da numerosi incendi. Particolarmente colpiti in queste settimane sono i Paesi dei Balcani: i roghi sono alimentati dalle alte temperature, dai venti e da una siccità che dura da settimane. Tra la fine di luglio e l’inizio del mese di agosto la Croazia ha vissuto situazioni critiche, e la situazione è grave anche nella zona di confine della Bulgaria con la Grecia. Un altro incendio è divampato sul monte Maleshevska, al confine con la Macedonia settentrionale. I vigili del fuoco hanno dichiarato che sono stati colpiti decine di migliaia di acri di foreste e terreni agricoli.
Няколко хиляди декара е обхванал пожарът в Малешевска планина, който избухна в района на с. Микрево. https://t.co/GXfOkPZXBt pic.twitter.com/5Ya08uHtIw
— Българска телеграфна агенция (@BTAnewsBG) July 30, 2024
In Albania, centinaia di vigili del fuoco, personale militare e volontari sono riusciti a tenere sotto controllo un grave incendio nella città costiera di Shengjin, dopo che questo aveva bruciato il tetto di una casa e due bar sulla spiaggia. Aerei forniti dal Meccanismo di protezione civile dell’UE si sono uniti agli sforzi antincendio sia in Bulgaria che in Albania.
E in Italia? Solo nel 2023 sono andati in fumo ben 110 mila ettari di boschi. Secondo il WWF, nei primi 7 mesi del 2024, dati EFFIS, ci sono già stati oltre 600 incendi boschivi in Italia, per un totale di circa 220 km2 andati in fumo (quanto tutta la provincia di Trieste). Il record (negativo) per il più alto numero di roghi finora spetta, anche quest’anno, alla Sicilia con quasi la metà del totale. E non è una coincidenza, infatti, se è proprio la Sicilia la Regione che più di tutte sta soffrendo la siccità. Già in stato di emergenza da maggio scorso, per la Sicilia il 2024 è stato già dichiarato l’anno peggiore per le precipitazioni negli ultimi 20 anni.
Anche le Oasi WWF hanno subito l’attacco del fuoco in questo caldissimo luglio: Astroni a Napoli, Le Cesine in Puglia e, ultima, Persano in Campania (con i roghi delle vicine ecoballe) hanno fatto i conti con gli incendi che hanno divorato ettari di macchia o bosco, sempre per colpa dell’uomo. Gli incendi boschivi sono un fenomeno ecologicamente e socialmente complesso che va affrontato con un approccio olistico e “dal basso” ovvero responsabilizzando e coinvolgendo nella prevenzione tutti coloro che vivono il territorio, nonché migliorando sinergia e dialogo fra tutti gli enti, settori e attori coinvolti nel problema a scala locale e nazionale.