I coralli della Grande Barriera Corallina stanno subendo gli effetti del riscaldamento globale in modo drammatico. Gli effetti di questa situazione non riguardano solo i coralli ma anche la fauna marina che abita quel delicato ecosistema. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato le temperature marine degli ultimi 400 anni ed è emerso che le ondate di calore che hanno causato questo disastro negli ultimi anni sono eventi eccezionali.
I risultati dello studio a lungo termine suggeriscono che i cambiamenti climatici causati dall’uomo sono il fattore trainante delle temperature estive sempre più elevate nel Mar dei Coralli, che mettono sotto stress i coralli e possono provocare sbiancamenti di massa.
I ricercatori avvertono che i risultati mostrano che la Grande Barriera Corallina si sta avvicinando a un punto critico da cui potrebbe non riprendersi e che è necessario un intervento urgente per limitare l’aumento della temperatura globale a un massimo di 1,5°C.
I ricercatori hanno scoperto che il periodo da gennaio a marzo 2024 è stato il più caldo in oltre quattro secoli, seguito dalle estati del 2017, 2020, 2016, 2004 e 2022.
I risultati non sono solo significativi dal punto di vista scientifico, ma anche particolarmente drammatici, poiché rivelano che il mondo rischia di perdere una delle sue meraviglie naturali più spettacolari, la Grande Barriera Corallina.
Secondo i dati del Coral Reef Watch, circa il 54% delle acque oceaniche contenenti barriere coralline hanno subito uno stress termico sufficientemente elevato da causare lo sbiancamento. Un evento di sbiancamento globale viene dichiarato quando almeno il 12% dei coralli in ciascuno dei principali bacini oceanici, dunque Pacifico, Atlantico e Indiano, sperimenta uno stress termico pari a livelli di sbiancamento entro un periodo di 12 mesi.