Un nuovo report dell’Agenzia europea dell’ambiente ha stilato una classifica i centri urbani in base all’inquinamento da particolato fine, quello con il peggiore sulla salute.
I dati dimostrano che, nonostante le politiche di riduzione dell’inquinamento abbiano migliorato la qualità dell’aria negli ultimi trent’anni, molti abitanti delle città europee sono esposti a livelli non sicuri di inquinamento.
How clean is the air in your city? Where does your city rank compared to others? Now you can find out by consulting EEA’s city air quality viewer: https://t.co/6ik5rSvVZU pic.twitter.com/iBtR0gGjJq
— EU EnvironmentAgency (@EUEnvironment) August 29, 2024
I dati sono stati catalogati grazie a da oltre 500 stazioni di monitoraggio in città dei Paesi membri negli ultimi due anni, il 2022 e il 2023. I risultati evidenziano che “solo 13 città europee hanno registrato concentrazioni medie di particolato fine inferiori al livello guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basato sulla salute, di 5 microgrammi per metro cubo d’aria (5 μg/m3)”. Tra le 13 città che hanno ottenuto il punteggio “buono” per la qualità dell’aria, 11 si trovano nel Nord Europa (Svezia, Islanda, Finlandia, Estonia e Norvegia) e due in Portogallo. Inoltre, sono incluse ben quattro capitali del nord: Reykjavik (Islanda), Tallinn (Estonia), Stoccolma (Svezia) e Helsinki (Finlandia).
Il secondo gruppo comprende 169 città con concentrazioni medie di particolato fine comprese tra 5 μg/m3 e 10 μg/m3, con una qualità dell’aria “discreta”. Una qualità “moderata” (tra 10 μg/m3 e 15 μg/m3) è stata registrata in 118 città – terzo gruppo – e “scarsa” in 71 (15 μg/m3 – 25 μg/m3). Solo una città ha una qualità dell’aria “molto scarsa”, con valori superiori a 25 μg/m3: si tratta di Slavonski Brod in Croazia (con 26,5 μg/m3).
Tra le capitali (oltre alle quattro già citate), la prima a comparire è Vilnius (24°), seguita da Lisbona (38°), Dublino (39°), Oslo (42°) e Lussemburgo (53°), mentre tra quelle dei Paesi più grandi Madrid è 129° con 8,9 μg/m3; Parigi è alla posizione 199 con 10,5 μg/m3; Berlino al numero 217 con 11 μg/m3; Roma 269° con 12,8 μg/m3; Varsavia è la numero 300 con 15 μg/m3. La capitale dell’UE, Bruxelles, è al 172° posto della classifica con 9,8 μg/m3.
E l’Italia? Tra le 61 città in classifica, quella con la migliore qualità dell’aria per il PM2,5 è Sassari (21°), e l’ultima è Cremona (370°). Cinque sono quelle che ottengono un punteggio “discreto”: oltre a Sassari (6,2 μg/m3), Livorno (7,8 μg/m3), Savona (9,2 μg/m3), Battipaglia (9,6 μg/m3) e Siracusa (9,7 μg/m3).
Nel 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato le sue linee guida sulla qualità dell’aria basate sulla salute, raccomandando un livello massimo di 5 μg/m3 per il particolato fine per l’esposizione a lungo termine, al fine di proteggere la salute. Nel 2008, l’Unione Europea (UE) ha fissato un valore limite annuale per il particolato fine di 25 μg/m3 nell’ambito delle politiche volte a garantire aria pulita in Europa. La Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria ambiente è attualmente in fase di revisione per allineare maggiormente gli standard europei alle raccomandazioni dell’OMS.
L’Europa, inoltre, dispone di una delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria più complete al mondo.