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In Pakistan inquinamento dell’aria senza precedenti: le autorità locali costrette a prendere speciali misure d’emergenza

Nella provincia del Punjab sono state vietate la maggior parte delle attività all'aperto. Chiusi istituti scolastici e spazi pubblici come parchi e zoo almeno fino al 17 novembre

Nella provincia pakistana del Punjab l’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli senza precedenti, decine di volte superiori a quelli ritenuti tollerabili dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, costringendo le autorità locali a speciali misure d’emergenza. Sono state vietate la maggior parte delle attività all’aperto ed in alcune zone è stata ordinata la chiusura anticipata di negozi, mercati, centri commerciali per limitare le malattie causate dall’aria insalubre. Chiusi istituti scolastici e spazi pubblici come parchi e zoo almeno fino al 17 novembre ad esempio a Lahore, considerata la città con l’aria più inquinata al mondo secondo le valutazioni in tempo reale del gruppo svizzero specializzato IQAir.

Lo smog del Pakistan si estende verso est, fino all’India. Credit: NASA WorldView

L’inquinamento atmosferico in alcune città del Pakistan e della vicina India rappresenta un enorme problema di salute pubblica, a causa di indici di qualità dell’aria (AQI) spesso ben oltre la soglia di sicurezza indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma i livelli di smog recentemente raggiunti a Lahore, la capitale della provincia del Punjab e seconda città più grande del Pakistan con oltre 13 milioni di abitanti, hanno raggiunto valori sconvolgenti. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è stato toccato un picco massimo di ben 1067, su una scala che solitamente va da 0 a 500, dove i valori tra 0 e 50 indicano aria buona, cattiva intorno a 180 e pericolosa dai 300 in su. É andata ancora peggio nella città di Multan, a circa 350 km di distanza da Lahore, con il livello di AQI che ha raggiunto addirittura quota 2000, un valore mai visto prima dai residenti.

REUTERS/Fayaz Aziz

In queste zone i livelli di inquinamento aumentano ogni inverno a causa di una combinazione di fattori, inclusi la pratica dei contadini di bruciare i rifiuti agricoli. A incidere pesantemente sono anche le centrali elettriche a carbone, gli importanti volumi di traffico e giornate senza vento che peggiorano la qualità dell’aria. Lo scorso anno il governo del Punjab aveva testato la pioggia artificiale per cercare di far fronte al problema dello smog ma quest’anno, nonostante camion con idranti abbiano irrorato le strade, i livelli di inquinamento sono tali che queste tecniche si rivelano inefficaci.

Foto di Alzenir Ferreira de Souza da Pixabay

L’indice AQI si basa sui livelli di varie sostanze inquinanti, tra le quali monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2) e particolato sottile PM 10 e PM 2.5, liberati in atmosfera da processi industriali, mezzi di trasporto, riscaldamenti, procedure agricole e molto altro ancora. La media annuale di questi composti secondo l’OMS non dovrebbe superare una manciata o poche decine di microgrammi al giorno a seconda della sostanza, ma in Pakistan, India, Cina e altri Paesi asiatici queste soglie vengono infrante molto spesso.

Foto di Marcin da Pixabay

Il principale composto responsabile di questa situazione nelle città pakistane è il pericoloso PM 2.5 caratterizzato da particelle minuscole, con un diametro uguale o inferiore ai 2,5 micrometri; questo permette loro di penetrare in profondità nei polmoni causando forte irritazione e possibili, gravissime malattie respiratorie.

Foto di TVPCO. da Pixabay

L’UNICEF ha chiesto maggiori sforzi per ridurre l’inquinamento e proteggere la salute dei più piccoli affermando che nella provincia del Punjab sono oltre 11 milioni quelli sotto i 5 anni in pericolo perché respirano aria tossica. I bambini sono i maggiormente colpiti dall’inquinamento atmosferico perché hanno polmoni più piccoli e non hanno le difese immunitarie che derivano dall’età. Inoltre, respirano due volte più velocemente degli adulti e inspirano più aria, spesso attraverso la bocca, insieme a sostanze inquinanti, il che porta a malattie respiratorie potenzialmente letali.

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Prima di questi livelli record di inquinamento atmosferico, già circa il 12% dei decessi di bambini sotto i 5 anni in Pakistan era dovuto all’inquinamento atmosferico: ci vorrà del tempo per valutare l’impatto dello straordinario smog di questo 2024 che avrà effetti devastanti sui bambini ma anche sulle donne incinte. L’UNICEF chiede quindi al governo di garantire per ogni bambino il diritto all’aria pulita ed all’istruzione su cui influisce la chiusura delle scuole.

Foto di kp yamu Jayanath da Pixabay

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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