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La città di Parigi punta sul green: è stato pubblicato il nuovo Piano Climatico 2024-2030

Per contrastare i cambiamenti climatici la capitale francese si impegna a rimuovere 60000 posti auto per sostituirli con alberi. Ma non è tutto

La città di Parigi punta sul green: la scorsa settimana è stato pubblicato il nuovo Piano Climatico 2024-2030 da cui emerge che la capitale francese si impegna entro il 2030 a rimuovere 60000 posti auto per sostituirli con alberi. Questo è uno degli obiettivi che presto verrà votato dal Consiglio di Parigi. La città ha già ricevuto molta attenzione internazionale per i passi compiuti negli ultimi anni per ridurre le emissioni di carbonio, soprattutto nel decennio trascorso dall’insediamento del sindaco Anne Hidalgo. Con il titolo “Più veloce, più equo, più locale” questo programma promette di estendere tale progresso, realizzando una città più verde, più resiliente alle condizioni meteorologiche estreme, più adatta ai pedoni e più libera dalle auto.

 

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Il cambiamento climatico sta accelerando in tutto il mondo mondo. Gli scienziati del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) non smettono di ripetere che il tempo per agire sta per scadere; ogni grado conta, ogni decimo di grado conta, ogni tonnellata di CO2 emessa conta. A Parigi, dove le temperature medie già superano di 2,3°C quelle dell’era preindustriale, gli eventi climatici estremi sono in aumento: la siccità e le ondate di caldo si intensificano estate dopo estate, si verificano episodi di piogge torrenziali regolarmente, mentre inverni rigidi sembrano appartenere al passato. La capitale si prepara a vivere in un ambiente modificato che potrebbe superare i +2,5 °C nel 2030 e ad un riscaldamento medio di circa +3°C all’orizzonte del 2050“.

Plan Climat de Paris

Parigi promette di creare 300 ettari di nuovi spazi verdi entro il 2030, il 10% entro il 2026. La rimozione dei parcheggi sarà una componente importante di questo processo. I numerosi spazi a bordo strada che fiancheggiano le strade possono essere sostituiti con relativa facilità da file di alberi piantati in aiuole che aiutano anche l’assorbimento delle acque piovane. La creazione di “piazze oasi” in ciascuno dei 20 arrondissement di Parigi aggiungerà altre aree verdi in cui alberi e strutture d’ombra come gazebo offriranno ai residenti un po’ di sollievo dal sole e aiuteranno ad abbassare le temperature dell’aria circostante.

Foto di edmondlafoto da Pixabay

Il piano prevede anche l’istituzione di più centri di raffreddamento, la creazione di maggiori zone senza auto e l’installazione di tetti riflettenti su 1000 edifici pubblici. La Strategia di Resilienza si concentra anche sullo sviluppo di diverse infrastrutture e sul miglioramento degli edifici. In particolare si prevede di adattare al clima futuro i tetti, soprattutto quelli in zinco, con l’obiettivo di proteggere le persone che vivono agli ultimi piani in caso di ondate di caldo. Sono allo studio diverse soluzioni, come l’inverdimento, l’isolamento con il metodo sarking (metodo di isolamento termico del tetto dall’esterno) o addirittura la verniciatura di bianco.

Si pensa anche al turismo: Parigi lavorerà per costruire un’offerta sostenibile, accogliente, resiliente che supporti i professionisti di questo settore. Verrà difeso il principio della riduzione dei movimenti aerei a vantaggio degli spostamenti ferroviari. Verrà favorita anche una dieta sostenibile: il cibo rappresenta circa il 20% dell’impronta di carbonio del territorio per cui verrà promossa una cucina più vegetale, locale a km zero.

Foto di Phil Riley da Pixabay

Una Parigi con 50°C, come previsto dagli studi dell’IPCC, può ancora essere evitata. Ad una condizione: agire subito! Soprattutto perché, se il cambiamento climatico ha già effetti dannosi sulle nostre città, accentua anche le disuguaglianze sociali e sanitarie. Per adattarsi e far fronte a questi sconvolgimenti, Parigi sarà radicalmente trasformata nei prossimi anni”.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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