Clima, le anomalie in Italia nel 2024: la fotografia dei dati Copernicus
L’anno meteorologico 2024 (1 dicembre 2023 – 30 novembre 2024) è stato nel complesso più piovoso della norma su gran parte del Nord, con oltre il 30% di pioggia in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020 su ampie porzioni della Pianura Padana, soprattutto tra Lombardia, Veneto ed Emilia. Al contrario, il Sud e le Isole Maggiori hanno visto accumuli di pioggia inferiori alla norma, con un difetto rispetto alla media climatica anche superiore al 30%.
La temperatura media annua è stata più elevata della media climatica in tutto il Paese, specie al Centro – sud e sui settori occidentale e orientale delle Alpi, dove l’anomalia è risultata superiore a + 1.5 °C.
È quanto emerge dall’elaborazione dei dati ERA5-Land prodotti dall’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) nell’ambito del Copernicus Climate Change Service (C3S) della Commissione Europea.
ERA5-Land è un set di dati distribuiti su griglie uniformi nello spazio e nel tempo, globalmente completo e coerente con la realtà, ottenuto combinando le osservazioni provenienti da tutto il mondo con i dati di un modello che simula le dinamiche dell’atmosfera. Con una risoluzione relativamente elevata (0.1° lat/lon), fornisce una descrizione accurata dell’evoluzione della temperatura, delle precipitazioni e di tante altre variabili terrestri dal 1950 ad oggi. Il suo impiego ci consente quindi di scattare una fotografia del clima dell’Italia nel trentennio 1991-2020, e di calcolare le anomalie della temperatura e delle precipitazioni sull’intero territorio.
Come è andata nell’anno meteorologico 2024 secondo i dati ECMWF/C3S? Vediamo i dettagli su base mensile e stagionale.
Anomalie delle precipitazioni, l’Italia divisa in due
Malgrado il mese di novembre particolarmente secco, l’autunno meteorologico 2024 (1 settembre – 30 novembre) si è chiuso con un’anomalia delle precipitazioni positiva sulle regioni settentrionali, la Toscana, l’Umbria e le Marche, grazie al contributo dei piovosi mesi di settembre e ottobre, durante i quali su ampie zone è caduta più del doppio della pioggia rispetto alla media del trentennio di riferimento.
Situazione, quella autunnale, meno anomala di quella primaverile (1 marzo – 31 maggio), che ha visto grandi accumuli sulle regioni settentrionali per il notevole contributo di maggio e, soprattutto, di marzo, quest’ultimo con oltre il 200% di piogge in più rispetto alla media climatica su Piemonte e Lombardia occidentale. Con gli eccessi anche di febbraio e giugno, quasi tutto il Nord Italia può contare ben 6 mesi con piogge più abbondanti della norma da dicembre 2023 a novembre 2024.
L’inverno 2023/24 è stato invece estremamente avaro di precipitazioni in quasi tutto il Paese, soprattutto al Centro – sud, e in particolare nelle regioni meridionali e nelle Isole Maggiori, dove nel mese di dicembre è caduto oltre il 75% di pioggia in meno rispetto alla norma.
La pesante siccità che ha colpito precocemente molte zone del Sud e delle Isole nei mesi invernali si è protratta indisturbata fino ad aprile, per ripresentarsi, di nuovo in modo importante, in giugno e luglio e, ancora, a fine autunno. Secondo i dati ERA5-Land, l’anno meteorologico si è così chiuso con un’anomalia negativa superiore al 40% in Puglia, sul settore ionico della Calabria, sulla Sicilia orientale e sulla Sardegna meridionale, aree in cui è cioè caduta poco più della metà della pioggia attesa.
Anomalie della temperatura media, l’Italia oltre +1 °C
Il 2024 sarà l’anno più caldo a livello globale dal 1950, non stupiscono quindi le mappe delle anomalie termiche mensili riportate di seguito. Se escludiamo le regioni settentrionali e la Toscana, dove in maggio, giugno, settembre e novembre la temperatura si è mantenuta quasi ovunque prossima alla media 1991-2020, o leggermente al di sotto, nel resto del Paese le anomalie sono risultate diffusamente positive nel corso dell’intero anno meteorologico, soprattutto durante l’inverno e l’estate.
Tra tutti i mesi dell’anno meteorologico 2024, febbraio è stato il più anomalo, con temperature ovunque di 2 gradi oltre la norma, fino a 4 gradi sulle zone interne del Centro e in buona parte del Nord, oltre 6 gradi sulle Alpi occidentali, particolarmente esposte, insieme alle Dolomiti, a temperature molto elevate durante tutto l’inverno. Roventi anche i mesi di giugno al Sud e in Sicilia, luglio al Centro – sud, agosto in tutta l’Italia peninsulare, con anomalie diffusamente superiori a +2.5 gradi.
In conclusione, secondo i dati ECMWF/C3S, se escludiamo parte della Pianura Padana e delle Alpi Centrali, in tutta l’Italia la temperatura media annua dell’anno meteorologico 2024 ha superato almeno di un grado la media annua del trentennio 1991-2020.
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