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Il peso della nostra dieta sul pianeta: come ridurre l’impatto ambientale del cibo che consumiamo

Le nostre scelte alimentari quotidiane hanno un impatto significativo sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda il consumo di carne e latticini. La produzione di questi alimenti richiede ingenti risorse naturali e contribuisce in maniera rilevante alle emissioni di gas serra, influenzando purtroppo in maniera negativa il clima globale.

La produzione di carne, specialmente quella bovina, è tra le attività agricole più impattanti dal punto di vista ambientale. Basti pensare che per produrre un chilogrammo di manzo, vengono emessi circa 60 kg di anidride carbonica equivalente, un valore significativamente superiore rispetto ad altre fonti proteiche.

Inoltre, gli allevamenti intensivi sono responsabili di una significativa produzione di gas serra, principalmente metano e biossido di carbonio, fattori che contribuiscono in maniera purtroppo significativa al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Si stima che il settore dell’allevamento sia responsabile del 14,5% delle emissioni totali di gas serra a livello globale, pensate un valore maggiore rispetto al settore dei trasporti.

Anche la produzione di latticini ha un impatto significativo sull’ambiente, analizziamo qualche dato insieme: per ogni chilogrammo di latte prodotto, vengono emessi da un minimo di 0,96 a un massimo di 2,32 kg di CO₂ equivalente, con una media di circa 1,37 kg di CO₂ equivalente per chilogrammo di latte. Un dato significativo che va a pesare ulteriormente sull’aggravamento delle emissioni in generale.

Ma non finisce qui, oltre all’aspetto legato alle emissioni, bisogna ricordarsi che la produzione di carne e latticini richiede un elevato consumo di risorse naturali: per produrre un chilogrammo di carne bovina, sono necessari circa 25 kg di mangime e grandi quantità di acqua. La crescente domanda di carne contribuisce inoltre alla deforestazione di vaste aree, soprattutto nelle foreste tropicali, con l’obiettivo di formare sempre maggiori pascoli e coltivare di conseguenza mangimi sufficienti per gli animali. Questo processo è responsabile del 41% della distruzione delle foreste tropicali, un dato spaventoso, che supera di gran lunga l’impatto di altre industrie come quella del legname e della carta, che rappresentano solo il 13% della deforestazione.

Sarebbe bene iniziare a pensare seriamente a come ridurre l’impatto ambientale delle nostre abitudini alimentari, considerando ad esempio alternative più sostenibili. Si potrebbe optare per un consumo maggiore di fonti proteiche come legumi, tofu, seitan e quinoa, alimenti che offrono una valida opzione al consumo della carne. L’industria alimentare, consapevole della situazione globale e all’interesse sempre maggiore verso
alimenti “sostenibili”, sta sviluppando prodotti innovativi, come la carne a base vegetale, alimenti che replicano il gusto e la consistenza della carne tradizionale con un impatto ambientale notevolmente ridotto.
Tema che ha fatto discutere, ultimamente ne abbiamo sentito molto parlare, ci riferiamo al consumo di insetti commestibili e alghe, alimenti attualmente considerati come potenziale fonte proteica alternativa a quella animale e sostenibile per il nostro futuro. Insomma, anche le nostre scelte alimentari hanno un ruolo cruciale sull’impatto ambientale complessivo: ridurre il consumo di carne e latticini e optare per alternative più
sostenibili, può davvero contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla conservazione delle risorse naturali. Adottare una dieta più equilibrata e consapevole non solo tutela la nostra salute, ma rappresenta anche un passo importante per la salute del nostro pianeta

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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