Greenpeace USA affronta una sfida legale da 300 milioni di dollari
Energy Transfer porta Greenpeace USA in tribunale: una battaglia che mette a rischio la libertà di espressione e l'attivismo ambientale
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In questo febbraio 2025, Greenpeace USA si troverà in tribunale nel North Dakota per fronteggiare una causa da 300 milioni di dollari avanzata da Energy Transfer. Questa azione legale è vista da molti come un tentativo di intimidire e mettere a tacere le organizzazioni che si oppongono ai progetti legati ai combustibili fossili. Le radici di questa disputa affondano nel 2016, quando le tribù indigene e i loro sostenitori organizzarono proteste a Standing Rock contro la costruzione dell’oleodotto Dakota Access. Le manifestazioni, amplificate da Greenpeace USA, sollevarono preoccupazioni sui rischi ambientali e le violazioni dei diritti dei nativi americani.
Accuse di diffamazione e disinformazione
In risposta alle proteste, Energy Transfer ha accusato Greenpeace USA di diffamazione e incitamento a comportamenti criminali, sostenendo che l’organizzazione avrebbe orchestrato una campagna di disinformazione contro di loro. Queste accuse sono alla base della causa da 300 milioni di dollari. Questo caso ha visto numerosi esperti legali e attivisti etichettarlo come una “SLAPP” (Strategic Lawsuit Against Public Participation), un’azione legale strategica contro la partecipazione pubblica.
Un possibile precedente pericoloso per la libertà di parola
Il timore è che una vittoria di Energy Transfer possa aprire la strada a ulteriori azioni legali volte a reprimere il dissenso e limitare la libertà di espressione. Un effetto raggelante potrebbe essere avvertito dalle organizzazioni ambientaliste e dai difensori dei diritti umani, ostacolando il loro lavoro senza la minaccia di costose azioni legali.
Difesa e determinazione di Greenpeace
Greenpeace ha respinto fermamente le accuse, sottolineando che le loro azioni rientrano nei diritti costituzionali di libera espressione e protesta pacifica. L’organizzazione insiste di aver agito nell’interesse pubblico, portando alla luce legittime preoccupazioni ambientali e sociali. Greenpeace è pronta a difendersi in tribunale e a continuare la sua missione di promuovere la giustizia ambientale.
La dimensione internazionale della disputa
Parallelamente, Greenpeace International ha avviato un’azione legale nei Paesi Bassi contro Energy Transfer, facendo leva sulla nuova Direttiva dell’Unione Europea contro le cause temerarie (SLAPP). Questa direttiva protegge giornalisti, attivisti e organizzazioni da azioni legali infondate destinate a intimidirli. Il caso potrebbe stabilire un precedente significativo nella protezione delle organizzazioni ambientaliste da azioni legali vessatorie.
Il ruolo di Kelcy Warren: una forza trainante
Dietro la causa c’è Kelcy Warren, miliardario texano e CEO di Energy Transfer, noto per il suo approccio aggressivo negli affari. Una vittoria per Energy Transfer potrebbe portare Greenpeace USA verso la bancarotta, scoraggiando future azioni di protesta da parte dei gruppi ambientalisti preoccupati per le ripercussioni legali e finanziarie.
Un momento cruciale per l’attivismo e la democrazia
La causa contro Greenpeace rappresenta un momento cruciale per la libertà di espressione e il diritto alla protesta negli Stati Uniti e oltre. Indipendentemente dall’esito, mette in luce le crescenti tensioni tra le potenti industrie dei combustibili fossili e le organizzazioni impegnate nella responsabilizzazione ambientale.