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La COP30 e la Contraddizione della Distruzione della Foresta Amazzonica

La costruzione di un’autostrada in Amazzonia per la COP30: una scelta controversa che minaccia il clima e la biodiversità.

Il progetto Avenida Liberdade e le sue conseguenze

La foresta amazzonica, conosciuta come il “polmone verde” del mondo, è al centro di una controversia che evidenzia una profonda contraddizione. La costruzione di un’autostrada di 13 chilometri, denominata Avenida Liberdade, attraverserà aree protette per facilitare l’accesso a Belém, città ospitante della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP30) nel novembre 2025. Le autorità locali giustificano questa infrastruttura come necessaria per migliorare la mobilità, in vista di oltre 50.000 partecipanti attesi per il vertice.

Un paradosso che suscita indignazione

Tuttavia, questa decisione ha scatenato l’indignazione di ambientalisti e comunità locali. È ironico distruggere parti della foresta per ospitare un evento dedicato alla sua protezione. Come riportato da Ansa questo progetto solleva domande sulla coerenza delle politiche ambientali.

“La distruzione della foresta per costruire strade è una contraddizione in termini” – Ansa

Le conseguenze della deforestazione

La costruzione dell’autostrada ha già comportato l’abbattimento di numerosi alberi, trasformando il paesaggio e alterando habitat cruciali per la biodiversità. La foresta amazzonica gioca un ruolo fondamentale nell’assorbimento del carbonio, e la sua deforestazione sembra contrastare gli obiettivi della COP30. Le preoccupazioni aumentano man mano che escavatori e macchinari pesanti pavimentano zone umide, minacciando l’ecosistema locale.

Le comunità locali in difficoltà

Le comunità locali sono tra le più colpite da questa situazione. Claudio Verequete, un residente, ha visto la sua principale fonte di reddito, la raccolta delle bacche di açaí, scomparire a causa dell’abbattimento degli alberi. “È stato tutto distrutto”, afferma, preoccupato per il futuro della sua comunità e temendo ulteriori espropri per sviluppi commerciali.

Impatto sulla fauna selvatica

Esperti avvertono che l’autostrada potrebbe frammentare l’ecosistema, ostacolando i movimenti della fauna selvatica. La professoressa Silvia Sardinha, veterinaria specializzata in fauna selvatica, sottolinea la difficoltà di reintegrare gli animali riabilitati in un ambiente ora interrotto dalla nuova infrastruttura. Questo mette a rischio la biodiversità, un valore inestimabile che la foresta rappresenta.

Un’illusione di sostenibilità

Nonostante le autorità promuovano l’autostrada come “sostenibile”, con piste ciclabili e illuminazione a energia solare, le critiche si concentrano sull’apparente paradosso di compromettere l’integrità della foresta per facilitare un evento dedicato alla sua salvaguardia. Queste azioni sollevano interrogativi sulla reale volontà di proteggere gli ecosistemi fondamentali per la salute del pianeta.

Riflessioni sulla conservazione ambientale

La situazione attuale richiama l’attenzione sulla necessità di trovare un equilibrio tra lo sviluppo infrastrutturale e la conservazione ambientale. È fondamentale evitare azioni che, pur mirando a promuovere la sostenibilità, finiscono per compromettere le risorse naturali che intendiamo proteggere.

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